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Lo «stile Juve» sulla pelle di Ciro Ferrara

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Senzala marcia indietro del tecnico, sarebbero tredici, numero non particolarmente fortunato, gli allenatori sostituiti in Serie A a metà cammino, cifra da non invidiabile primato. L'ultimo a uscire, con il merito di non sbattere la porta nonostante ne avesse il sacrosanto diritto, Ciro Ferrara: costretto a presidiare, disarmato, un fortino che stava crollando a pezzi. Soltanto in parte potranno essergli di conforto le parole di Mourinho, un collega che ha mostrato ancora una volta intelligenza e sensibilità, doti che a molti adoratori della banalità procurano astioso disturbo. Le responsabilità di Ciro sono state largamente inferiori a quelle di una società che in fatto di stile è lontana anni luce dalle immagini di Gianni Agnelli e di Giampiero Boniperti. Eleganza a livello zero nei confronti del giovane tecnico, che ha ricevuto trattamento ben diverso da quello riservato dal Milan a Leonardo o dal Barcellona a Guardiola, tanto per parlare di gente all'esordio in panchina. Ferrara è dovuto restare al suo posto nonostante fosse stato già ampiamente sfiduciato e praticamente già esonerato, spettatore di fronte alla girandola di ipotesi sul sostituto, definitivo o traghettatore che fosse. Per ora si traghetta, guardando in prospettiva a Rafa Benitez, al timone Zaccheroni, da qualche anno pensionato di lusso. Un bizzarro destino che il presente lo metta subito a confronto con il suo passato, su questo pagine il laziologo Giancarlo Baccini vi ripropone una storia ricca di suggestioni. Sarà il posticipo domenicale, degli anticipi di oggi i tifosi romanisti seguiranno con attenzione la visita del Genoa a Napoli dove, sotto i riflettori, il San Paolo è inespugnabile da quaranta partite. Rivale minacciosa per la corsa alla Champions, il Napoli che Mazzarri sta conducendo a una gloriosa cavalcata, ma la Roma non si farà distrarre dalla soltanto teorica facilità dell'impegno con il Siena, da affrontare con il solo Vucinic autentica punta, ma non centrale. Complimenti comunque alla Roma per avere messo a segno, senza volerlo, il più grosso colpo di mercato degli ultimi anni: quando, a bocce praticamente ferme, era saltato l'accordo con la Fiorentina. Se li risolvano loro i problemi del romeno, atrocemente pesanti.

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