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La vendetta di Ranieri

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dall'inviatoAlessandro Austini TORINO Allenare la squadra del cuore e battere quella che ti ha cacciato: si può chiedere di meglio? Claudio Ranieri si gode la sua notte. Festeggia con stile, insieme alla moglie Rosanna che lo attende fuori dallo stadio, ma non risparmia una stoccata ai dirigenti della Juve. «Loro non li ho salutati - racconta Ranieri a fine partita - Ferrara e i giocatori che ho incontrato sì, i dirigenti no». Una vendetta dal sapore dolcissimo per il tecnico testaccino, ma la dedica è «ai tifosi che ci hanno seguito: iniziano a credere in questa squadra». E fanno bene. Mentre si concede ai microfoni, i tremila romanisti stanno ancora cantando nel gelo dell'Olimpico. La Roma è tornata a vincere a Torino con la Juve dopo nove anni, per Ranieri è il primo successo da allenatore contro la Juventus. «I ragazzi ci credevano, è stata premiata la loro voglia di lottare fino in fondo. Io non devo prendermi rivincite, sono contentissimo di quello che ho fatto a Torino e ora sono supercontento di allenare la Roma». Che rispetto alla partita di andata sembra un'altra. «Abbiamo cambiato la mentalità. Quando sono arrivato e dissi "scordatevi il bel gioco" era per far capire alla squadra che bisognava pensare ai punti e a non prendere più tutti quei gol». Nelle ultime sette di campionato ne ha incassati appena tre: il segreto della rinascita. Il popolo romanista è tornato a sognare dopo otto vittorie e tre pareggi nelle ultime undici partite: stasera in molti tiferanno Milan. «Ma lo scudetto è una parola grossa - frena Ranieri - lasciamolo all'Inter, noi dobbiamo lottare per restare in zona Champions e siamo ancora lontani dal traguardo». L'infortunio di Toni ha subito complicato la serata: per il bomber una sospetta lesione al gemello del polpaccio sinistro, oggi gli esami. Ci ha pensato Totti a far passare il contrattempo in secondo piano. «Francesco - spiega il tecnico - non volevo rischiarlo pensando anche alla coppa Italia di martedì. Avevo paura ad utilizzarlo, gli ho detto: "vieni con me e spero non ci sia bisogno di farti entrare". Invece è servito». A vincere. Ranieri spiega la mossa tattica con cui ha steso la Juve: «Eravamo partiti con il rombo, ma loro attaccavano sulle fasce laterali così ho deciso di spostare Perrotta e fare il 4-4-2». Da Roma arriva il commento altrettanto entusiasta della Sensi. «In questo momento - dice la presidentessa - mi sento una tifosa e condivido la felicità dei romanisti. Andiamo avanti con determinazione, umiltà e grinta come ci insegna a Ranieri: lo ringrazio. Scudetto? Manteniamo i piedi per terra». Meglio.

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