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Ora è la mia Roma non fermiamoci

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Adessola sente sua. La Roma che ha ereditato da Spalletti e ha plasmato nei primi tre mesi e mezzo passati sul ponte di comando a Trigoria. Ranieri cerca conferme contro il Genoa, una delle due squadre che non ha ancora affrontato in campionato da allenatore giallorosso. L'altra è la Juve, la prossima avversaria di una sfida da ex che sente più di ogni altra cosa e rischia di distrarlo. Ma oggi pomeriggio all'Olimpico bisognerà fare sul serio. C'è il quarto posto da recuperare e uno dei tanti inseguitori da staccare nello scontro diretto. E poi «gli esami non finiscono mai - dice Ranieri - il nostro campionato è come la commedia di Edoardo Di Filippo». Dalla platea ha già ricevuto tanti applausi. «Il bilancio è positivo, ci siamo tirati fuori da una situazione particolare e il feeling con il gruppo c'è. La squadra comincia ad avere la mia filosofia di gioco, per il resto contano i risultati. Senza di questi veniamo mandati via, ma il passo in avanti c'è stato. Però manca ancora un girone intero e sarà un cammino duro da fare». Duro e pieno di tappe: da oggi al 28 febbraio tra campionato e coppe si giocano 10 partite che diventano 12 se la Roma passa il turno in coppa Italia. «Avremo tre esami a settimana, dobbiamo far vedere di aver studiato bene». L'alunno Totti continua a faticare sul campo ma oggi si guarderà la partita dalla tribuna. «L'obiettivo era Torino per il capitano - spiega Ranieri - gli abbiamo dato una settimana per recuperare. Lo vogliamo far arrivare al meglio alla partita con la Juventus. Non voglio che i miei giocatori rischino più del dovuto, ha subito parecchi falli e deve recuperare». Al posto suo le botte dovrà prendere ancora Toni. «Non è che siccome è arrivato all'inizio del mercato e in prestito bisogna dimenticare il suo acquisto - precisa il tecnico - spero possa ripete la prova offerta con il Chievo». In panchina ci sarà Baptista, probabilmente per l'ultima volta. «Di mercato mi piace parlare quando i giochi sono fatti. Stiamo costruendo la squadra per il presente e per il futuro, dobbiamo migliorarla e si saprà sempre dopo se un mercato è stato fatto bene o male». Tenuto ancora fuori Cicinho, «ha preso una botta e ho già due difensori destri», del Genoa fa paura Suazo, «dovremo fargli trovare i caselli chiusi». Tranne il Livorno, finora all'Olimpico tutti hanno lasciato tre punti di pedaggio.

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