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Coppa Italia, basta mezza Roma

Brighi ha rimesso in partita la Roma

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Buona la prima. Con più fatica del previsto la Roma supera la Triestina e raggiunge i quarti di coppa Italia. Per Ranieri un'altra vittoria in casa, l'undicesima su dodici partite, e diverse notizie positive: Menez ha imparato la lezione, Baptista si è sbloccato. Nel gelo dell'Olimpico, davanti a 7.000 anime infreddolite, i giallorossi devono affidarsi alla decima rimonta della gestione Ranieri per rimediare alla sbandata iniziale e continuare a sperare nella «stella d'argento» da cucire sulla maglia. Chi crede nel destino può essere ottimista: nei due anni in cui ha eliminato la Triestina, la Roma ha raggiunto la finale di coppa Italia (persa col Milan nel 2003 e vinta con l'Inter nel 2007). Con tanti titolari in tribuna (compreso Toni che segue la partita seduto accanto a Tonetto) e la testa al campionato, la Roma si fa contaggiare dalla tristezza di un torneo ormai senza senso nella prima fase. Così la modesta Triestina, guidata dal lazialissimo Mario Somma, ci crede per un tempo intero. Fino a quando Vucinic & Co. decidono che è il caso di fare sul serio. La formazione di partenza è un messaggio a Menez: Ranieri lo tiene in panchina e fa giocare Cerci accanto a Vucinic, con Baptista vertice alto del rombo. Pronti, via e arriva il gol che non ti aspetti: Cassetti stende Della Rocca in area con un intervento goffo, Morganti fischia rigore e dal dischetto lo stesso Della Rocca beffa Doni con un tiro centrale. Si inizia a giocare in una sola metà campo e le occasioni per il pareggio fioccano ma tra errori di leggerezza e sfortuna la Roma le fallisce in serie. Poi chiede due rigori in un minuto per due falli di Cottafava (netto il fallo di mano per bloccare Vucinic), Morganti decide che non è serata. Dopo un colpo di testa di Vucinic salvato sulla linea, arriva il pareggio pochi istanti prima dell'intervallo: Motta mette dentro un pallone dalla destra, rinvio alla «viva il parroco» di Sabato e Brighi con un tiro sporcato da Cottafava supera Agazzi. Nella ripresa Ranieri fa uscire Faty e Cassetti, manda in campo il «pentito» Menez e rispolvera Pit. Il modulo torna il 4-2-3-1, con Cerci e Baptista larghi e il francese alle spalle di Vucinic. Prima Doni salva in uscita, quindi Menez regala la fiammata del sorpasso: accelerazione e palla per Vucinic che deve solo spingerla dentro. Si rivede Esposito (sì, esiste ancora) che entra al posto di Cerci e subito dopo Baptista il primo gol stagionale con una punizione delle sue. Oggi la Roma conoscerà l'avversario dei quarti: se passa il Genoa si gioca a Marassi il 26 gennaio, se vince il Catania arrivano i siciliani all'Olimpico il 27. Proprio il Genoa è il prossimo ostacolo in campionato. Domenica sarà Roma vera. Con Toni e, forse, Totti.

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