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La tristezza della piccola Europa

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Siripartirà con trentadue formazioni in gara, un bel passo avanti dopo appena otto mesi dal via, il traguardo della finale di Amburgo quasi a metà maggio. La competizione resta francamente poco credibile, anche se il tasso di nobiltà sarà elevato dall'arrivo delle otto bocciate della Champions. Una di quelle spera di evitare la Roma, ma non ci sarà certezza di riuscirvi nemmeno arrivando al primo posto. L'Uefa ha deciso di dividere l'urna dei sedicesimi in modo cervellotico: dodici squadre prime classificate da una parte, le seconde dall'altra. Le otto che scendono dalla coppa più nobile non saranno sorteggiate in base al ranking Uefa ma al piazzamento nel girone di Champions. Quindi il Liverpool e l'Atletico Madrid, ad esempio, potranno essere pescate arrivando al primo posto nel girone. Una situazione paradossale, per certi versi ridicola perché alla fine alla Roma converrebbe quasi arrivare seconda piuttosto che prima. Per questo Ranieri ha dilatato il turnover con la rinuncia a Totti e Vucinic. Il pericolo maggiore è il gelo di Sofia, sul piano tecnico il confronto è improponibile. Domani tocca alla Lazio, già fuori dai giochi, sarebbe una beffa la vittoria sul Levsky Sofia, i nove punti che in altri gruppi avrebbero garantito facile passaggio del turno sarebbero consolatori soltanto per il coefficiente Uefa nazionale, il Villarreal può essere raggiunto, ma la promozione se l'era già guadagnata con la larga vittoria in Spagna. Dunque la solidarietà nazionale potrebbe essere l'unico stimolo per una squadra che deve rivolgere tutte le sue attenzioni al campionato, dopo avere lasciato la rianimazione con la bella vittoria sul Genoa. Ci crediate e no, si giocherà all'Olimpico, troppo facile prevedere una cornice desolante: sarà anche Europa, ma non conta niente.

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