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Milan avanti col fiatone

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Marco Borriello del Milan contro lo Zurigo

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Alla fine passa. Non è poco, era quello che contava, senza andarci giù troppo coi sofismi. Rimane una prestazione sulla quale interrogarsi, quella del Milan a Zurigo, contro la squadra che all'andata, a San Siro, seppur immeritatamente l'aveva messo sotto, con un gol del non certo temibilissimo finlandese Tihinen. Stavolta è andata diversamente, nel punteggio. Sul campo, però, il Milan non s'è certo imposto, né ha meritato, facendo più di un passo indietro rispetto alla squadra bella e vincente (8 vittorie e 3 pareggi dopo la sconfitta con gli svizzeri) ammirata ultimamente. Squadra che tra l'altro ha potuto contare per tutta la durata dell'incontro sul risultato parziale di Marsiglia, dove il Real è sempre stato davanti (subito con Cristiano Ronaldo, poi con Albiol), o comunque non è mai andato sotto. Un bel vantaggio, per chi al settimo s'è presentato con Pato davanti a Leoni, per poi però tirargli addosso. Da lì in poi solo Zurigo, però. Anche perché la partita di un uomo chiave come Thiago Silva dura appena 17 minuti, a causa del riacutizzarsi del problema muscolare che l'ha tenuto in dubbio fino a poco prima della gara. Al suo posto entra Kaladze, e la vicenda si complica, non poco. Alphonse al 22esimo riesce quasi ad approfittarne subito, mangiandosi un gol solo davanti a Dida. Gol che arriva alla mezz'ora: Gajic sorprende Dida con una punizione sul suo palo, ma davvero bella e potente. La girata alta di Borriello che segue qualche minuto dopo sembra il primo dei segnali di riscossa rossonera, invece è solo l'unico. Perché il Milan proprio non c'è, soprattutto a centrocampo dove dei buchi impressionanti lasciano enormi spazi agli svizzeri. Okonkwo va vicino al raddoppio con un gran tiro che impegna Dida, al riscatto, con gli svizzeri completi padroni del campo e Nesta che deve fare gli straordinari per tappare da solo le falle di un centrocampo inesistente e un compagno di reparto latitante. Poi davvero poco, fino al 18esimo della ripresa. Minuto che salva Leonardo, in toto. Perché il Madrid torna in vantaggio a Marsiglia, e a Borriello viene fischiato un calcio di rigore. Rochat espulso, Ronaldinho in gol. Gara in ghiaccio, anche perché Lucho Gonzalez di fa parare un rigore da Casillas. Kaladze prova a riscattare la sua prestazione con un bel colpo di testa, fuori di poco; Leonardo a far dimenticare la sua lentezza nei campi, buttando dentro Inzaghi quando però è tardi anche per uno come lui. Poco male, dirà qualcuno. Visto soprattutto come è andata in casa d'altri. Rimane una prestazione davvero scialba della formazione che, almeno in teoria, dà il massimo quando sente certe musichette, e un secondo posto che preoccupa e non poco, in ottica sorteggio.

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