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Le Williams dominano il Masters e rinunciano alla Fed Cup

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Lesorelle Williams sono le più forti tenniste del mondo e come tali non considerano importanti le gare a squadre. Venus e Serena vincono le loro semifinali ma prima ancora di andare in campo per affrontare la danese Wozniacki, Serena aveva fatto sapere alla propria Federazione che non sarebbe comunque andata a Reggio Calabria per disputare la finale di Fed Cup. Diminuisce l'interesse per questa competizione, aumentano di conseguenza le possibilità della nostra squadra che a questo punto diventa la favorita. L'Italia aveva già vinto questa gara nel 2006 battendo a Charleroi il Belgio, grazie alla rinuncia della Clijsters e a un infortunio della Henin, ritiratasi nel doppio decisivo. Inutile aprire una polemica senza senso. Il tennis è uno sport individuale e tale rimane, soprattutto per i giocatori più forti. Domandate ad Adriano Panatta se gli ha dato più soddisfazione vincere nel 1976 il Roland Garros oppure, qualche mese dopo a Santiago del Cile la Coppa Davis. Noi dobbiamo essere contenti, in un momento tennistico in cui non siamo in grado di produrre un giocatore tra i primi 50 del mondo, di avere invece delle giocatrici di buon livello. Abbiamo sette giocatrici tra le prime cento, due tra le prime venti, per numero di vittorie nel circuito femminile le italiane sono al secondo posto. Non è facile spiegare questa differenza di valori tra i due settori del nostro tennis anche se è lecito porsi delle domande sul funzionamento del nostro settore tecnico. Quasi tutte le nostre giocatrici si allenano in Spagna, l'Italia è il paese dove di disputano più tornei maschili di secondo livello ma questa attività non produce risultati. Infine il Masters di Doha ha confermato una verità già nota da tempo e cioè che la formula dei gironi, purtroppo adottata anche nel Masters maschile, è contraria alle regole dello sport e al principio fondamentale del tennis: chi vince va avanti e chi perde va a casa.

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