Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Pareggio romanzesco e meritato

Alberto Gilardino esulta dopo il gol decisivo in Irlanda Italia a Dublino

  • a
  • a
  • a

Arriva il pass per il Sudafrica: con il pari che molti avevano messo in preventivo, non l'Eire che, già certa dei playoff, nulla aveva da perdere. E che a due minuti dalla fine aveva ritrovato il vantaggio, decisivo il nuovo entrato Gilardino per scacciare i fantasmi di uno spareggio con Cipro mercoledì a Parma. All'utile pari, in realtà, si era infine adeguata più l'Italia degli irlandesi, c'è voluto il ritorno al gol di una punta per salvare l'imbattibilità. Ma il romanzesco finale rende giustizia alle vicende di un match che gli Azzurri, in difficoltà all'inizio, ma poi spesso protagonisti con la crescita di De Rossi e Pirlo, non avrebbero meritato di perdere. Difesa non impeccabile nei centrali, meglio gli esterni e in particolare Zambrotta, prova di gruppo accettabile, magari non esaltante, c'è tempo per aggiustare le cose. Regala, il tonfo della Bulgaria a Cipro, tutta la serenità del mondo al Trap e alla sua legione guerriera, una serenità che rende lucido anche il forsennato assalto iniziale. Soffocato dal pressing il centrocampo azzurro, senza adeguato supporto di Pirlo e delle punte, restii ai rientri. Fino allo splendido gol di Whelan, difesa nettamente sorpresa sulla punizione da destra dopo il secondo intervento scomposto di Legrottaglie. Pian piano, richiamati a maggiore attenzione, gli Azzurri hanno finalmente preso a giocare, dopo che McGeady aveva creato allarme rosso in ogni sua incursione. Quasi logico il pareggio, la testa del «corto» Camoranesi a sovrastare i giganti della difesa britannica su corner di Pirlo. Poi più accentuato equilibrio, anche se nessuno voleva adeguarsi a un pari che avrebbe fatto comodo soltanto all'Italia, già salda l'Eire al secondo posto. Nel sabato del rilascio anticipato dei passaporti, il primo a presentarsi allo sportello è stato Drogba, la sua Costa d'Avorio sarà ancora protagonista. Ma la sfida più attesa era quella di Mosca, insidia per il colosso tedesco, presenza fissa nelle sessioni iridate, sempre ad alto livello. Al mago Hiddink stavolta non è riuscita l'impresa, la Germania già in Sud Africa, gol risolutivo di Klose, che di reti mondiali se ne intende. L'Europa centrale sorride anche con la Svizzera, la passeggiata in Lussemburgo azzera, per differenza reti e scontri diretti, eventuali sogni di Grecia e Lettonia. Promosse anche Danimarca e Serbia, manca all'appello la Slovacchia battuta in casa dagli sloveni. Per ora, Ibra fuori dal Mondiale con la sua Svezia.

Dai blog