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Italia, niente calcoli

Marcello Lippi

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FIRENZE «Ci siamo». All'appuntamento con la storia, ben inteso quella con la esse minuscola, Marcello Lippi assicura di arrivare con un'Italia pronta, anzi prontissima. C'è da prendersi il posto al Mondiale già da subito, nel primo dei due match point, chiedendo strada anche solo con un pareggio all'Irlanda di Giovanni Trapattoni e a tutte le coincidenze di questa sfida carica di significati. «C'è una gran differenza tra qualificarci a Dublino o mercoledì battendo Cipro. Ci piace l'idea di riuscirci prima, per tanti motivi», ha spiegato il ct azzurro alla vigilia di una partenza solo in minima parte disturbata dal fulmine del caso Cannavaro. «Nessuna squadra al mondo va su qualsiasi campo per pareggiare, ognuno pensa prima a vincere. Se poi campioni come Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic rischiano di restare a casa e noi invece passiamo - è il ragionamento del ct - vorrà dire che non proprio tutto è da buttare, in questa nazionale. Vedrete un'Italia di qualità e vogliosa». Era l'aggettivo in voga nel 2006, e non a caso oggi il tecnico ne rivendica il copyright. «Abbiamo l'occasione di tornare al Mondiale e difendere quel che è nostro che qualcuno ha già dimenticato», la notazione amara. Resta una vigilia di strani incroci e coincidenze. Prima su tutte quella della sfida alla vecchia volpe Trap, con in più il ricordo del surreale pareggio dell'andata, gli azzurri 10 contro 11 per 90'. Ma c'è anche il ritorno di antichi spettri attorno a Cannavaro, il cui caso doping si è sgonfiato in due ore: «lo aspettiamo domenica in ritiro», ha detto il ct a proposito del capitano, squalificato per l'Irlanda.Lippi d'altra parte vuol vivere di certezze. Come quella che sgorga chissà quanto inconsapevole, alla domanda su un futuribile ritorno alla Juve: «Non so cosa farò domani, figurarsi per il 2011 - la sua risposta - dopo il Mondiale ci siederemo al tavolo: vedrete che farlo dopo e non prima mi consentirà di strappare un contratto migliore...». Sicuro del risultato a portata di mano nel 2010 in Sudafrica, Lippi ha certezze anche sull'immediato, sebbene nasconda quelle sulla formazione anti-Irlanda. «La settimana è andata benissimo, tutto ciò di estraneo alla partita l'abbiamo lasciato fuori dalla porta: e se ad alcune domande non rispondo, non sono scortese. Mi ritraete così, ma non è vero», la rivendicazione tutto sommato lieve del ct. Quanto agli argomenti consentiti, tipo modulo o affini, ci si affida all'intuito: Palombo è naturale candidato alla sostituzione dell'infortunato Marchisio (ma ieri è stato provato Gattuso), così come Legrottaglie dello squalificato Cannnavaro. Resta il dubbio in attacco, due maglie per tre punte; con Iaquinta in pole, l'altra se la giocano Di Natale e Gilardino. Non dire Italia se non ce l'hai nel sacco, verrebbe da dire se per un attimo Lippi non preferisse guardare alla Storia con la maiuscola, sempre nel segno della pace. «Sono felice per il Nobel a Obama, è stata riconosciuta la svolta epocale della sua elezione». Quanto alla svolta azzurra al bivio Trap, l'unico messaggio che Lippi si sente di inviare al maestro-rivale è davvero soft: «Ciao, Giovanni». L'appuntamento è oggi al Croke Park.Chiudi

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