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Roma di rigore Il «Sensi» è suo

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MancaRosella Sensi, ma a bordo campo, a seguire le Primavera di Lazio e Roma che si contendono il trofeo dedicato al presidente del terzo scudetto giallorosso, sono schierati la signora Maria Sensi, Bruno Conti, Pradè, Tempestilli, Montella e mister Ranieri. Uno che al vecchio Franco sarebbe piaciuto. Al loro fianco, il presidente biancoceleste Lotito, l'assessore provinciale allo Sport Prestipino, la super tifosa suor Bertilla e due baby romanisti in ascesa, Marco D'Alessandro e Riccardo Brosco. Si parte con le strette di mano tra i capitani, il romanista Malomo e il laziale Luciani fresco di esordio in A. Nella Roma mancano i romeni Mladen e Stoian otre agli acciaccati Frasca, Sini e Frascatore. Davanti c'è Zamblera, in mediana Citro. Per il resto, la squadra è quella che giovedì al torneo Wojtyla ha battuto 3-1 una Lazio diversa per nove undicesimi rispetto a quella che Sesena schiera a Trigoria. Ai biancocelesti non basta tuttavia l'esperienza di Perpetuini, Sciamanna, Luciani e Cavanda. La squadra è solida, ma sembra mancarle quel pizzico di personalità in più, che ieri invece ha mostrato la Roma. Brillante nel primo tempo, quando ha sfiorato il gol con Pettinari e Zamblera, nella ripresa la Primavera di De Rossi si è guadagnata con Sciarra alla mezzora il rigore che Florenzi - sontuoso in mediana con Bertolacci - ha trasformato nel gol decisivo. «Vincere è sempre bello - è stato il commento di mister De Rossi - ma farlo in questa occasione, davanti ai Sensi, lo è ancora di più. Ranieri? Sta dimostrando di saper inserire i giovani in prima squadra al momento giusto. Sappiamo che ci segue e ne siamo contenti».

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