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Gianfranco Giubilo Aiuto! Mi si è ristretta la fascia.

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Quando,in prima fila, scattavano puntualmente in quattro, senza considerare l'occasionale assenza della Juve per una stagione, in omaggio a una ripristinata giustizia sportiva. E tra queste non era mai mancata la Roma, grande protagonista delle più recenti edizioni, naturalmente con l'eccezione del fallimento, impensabile, della stagione che si è chiusa meno di tre mesi fa: con un sesto posto avvilente e un annuncio di futuro precario. Però a questa ipotesi di pronostico obbligato sfugge, salvo miracoli, anche il Milan orfano di Kakà, ma anche di Carletto Ancelotti, e affidato al tuttora inespresso talento di Ronaldinho, che il suo patron designa discutibile protagonista. Dunque rimangono in due, nelle posizioni privilegiate dell'avvio, l'Inter e la Juventus, entrambe molto attive sul mercato, anche se alla causa nerazzurra l'estate ha portato soprattutto conforto economico, Ibrahimovic l'altra stella di prima grandezza che ha dato l'addio al nostro campionato. Dunque le premesse sono per una sorta di braccio di ferro tra la squadra più titolata d'Italia e la più quotata delle due runner-up milanesi, distanziate di dieci lunghezze: cioè l'Inter, che ha collezionato però quattro scudetti consecutivi nelle ultime stagioni, tre dei quali sul campo, dopo il primo assegnato a tavolino. Partiamo dunque da un preventivato duello, ricordando però come la corsa al tricolore non si neghi a possibili inserimenti a sorpresa, anche se quello del Milan non rappresentrebbe di sicuro un fatto clamoroso. L'Inter di Mourinho rimane la più accreditata, tra le pretendenti allo scudetto: perché, se è vero che ha perduto un pezzo da novanta come Zlatan, contributo fondamentale ai successi in campo nazionale, non si può sottovalutare l'arrivo di protagonisti di notevole statura. Al comando della prima linea si è infatti insediato un campione di Spagna, e soprattutto d'Europa, come Samuel Eto'o, giocatore che produce molto in fatto di gol, ma che soprattutto è prezioso per la sua capacità di dialogo, di spostamento sul fronte d'attacco, per assist spesso decisivi. Al suo fianco il Milito rigenerato dalla parentesi genovese, dovrebbero pesare in positivo anche i nuovi di centrocampo, da Thiago Motta al probabile acquisto Sneijder, possibile sia un altro di quei regaloni che il Real ha profuso negli anni, da Cambiasso a Makelele, tanto per fare due nomi (Cicinho non fa parte dell'elenco). Lucio non è, come difensore puro, tra i miei prediletti, però ha personalità da leader e solida esperienza internazionale, entra a completare una difesa già nobilitata dalle presenze di Samuel e Chivu. La Juventus ha risposto con il botto più fragoroso nel mercato italiano in arrivo, trovando in Diego un illuminato regista del centrocampo,dopo avere aggiunto muscoli e qualità al reparto, già presidiato da Sissoko, con l'acquisto oneroso di Felipe Melo, nuovo punto di riferimento del Brasile di Dunga. Alla prima fascia, più vicino delle altre resta tuttora il Milan, che Leonardo saprà guidare da ragazzo intelligente qual è, opponendo saggia diplomazia alle invenzioni tattiche sbandierate da un presidente che, per altro, a questo club ha regalato traguardi storici. Se ne allontana un po', sperando comunque che il logorio e le partenze non ne modifichino sostanzialmente il buon livello tante volte confermato, la Roma, tradita da una situazione societaria improponibile. E sempre che decretino una tregua gli infortuni che a Trigoria sono puntualmente vissuti come un incubo, non soltanto dagli interessati diretti, ma anche da un tifo che non vuole arrendersi a un ritorno alla mediocrità. Vanno valutate in questo momento sulla linea della Roma, se non addirittura in posizione più privilegiata, due protagoniste della passata stagione, la Fiorentina e il Genoa, secondo ordine gerarchico dettato dalla classifica. Entrambe hanno rinunciato a qualche pedina importante, Milito e Motta sulla sponda ligure, Felipe Melo in riva all'Arno, i ricambi in arrivo sembrano incoraggiare più Gasperini che Prandelli. Ma in linea va considerata sicuramente anche la Lazio, reduce da un'estate da sogno, la speranza dei tifosi è che il lavoro di Ballardini, tecnico di primo piano, non trovi ostacoli troppo scomodi nella politica della società, alle prese con una rosa troppo dilatata e con dissidi che potrebbero perfino approdare nelle aule di un tribunale. Napoli, Palermo, Udinese e Sampdoria subito a ridosso, difficile che il Cagliari possa ripetere i miracoli dell'ultima stagione. Tutto il resto sembra riguardare una frenetica corsa alla salvezza, nonostante le ambizioni del neopromosso Parma. Le squadre maggiormente indiziate, in negativo, sembrano Bari, Bologna, Chievo, Siena e Livorno, c'è spazio per clamorose smentite.

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