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La Filippi a caccia del pokerissimo

Alessia Filippi

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«Voglio un altro oro». Le parole sono di Alessia Filippi, appena qualificata alla finale degli 800 sl, la musica speriamo che sia quella dell'inno di Mameli, che accompagni l'azzurra sul gradino più alto del podio. È questa la differenza tra la vecchia e la nuova Alessia, sono forti allo stesso modo ma quella di oggi non si nasconde. Non potrebbe neanche più farlo, a pensarci bene, perché ora è la campionessa del mondo dei 1.500 sl, perché su quella stessa distanza è l'atleta più veloce del pianeta e, inevitabilmente, tutti lo sanno. Lo sanno le britanniche Jackson e Adlington, quest'ultima campionessa olimpica e primatista mondiale della distanza, lo sa la danese Friis, la romena Potec e la spagnola Villaecija. Saranno praticamente le stesse atlete che solo qualche giorno fa si sono sfidate in quel 1.500 sl che ha incoronato la nostra Filippi. Così come la corsia 6, la stessa in cui Alessia ha vinto quel magico oro, la corsia che voleva. La nuova Alessia quello che vuole se lo prende: «Dovevo fare il mio tempo senza sforzare troppo e l'ho fatto, volevo la corsia 6 e l'ho avuta. Per questa gara ci lavoro da un anno, mi sembra naturale che voglia vincerla. Poi lo sport non è matematica, ci sono pure gli avversari e questi 800 saranno ancora più difficili». E non sarà di certo una gara dai ritmi blandi: «Penso che chi vincerà domani lo farà stabilendo il nuovo record del mondo». Favorita d'obbligo, colei che lo detiene, quella Rebecca Adlington che a Pechino stupì il mondo e che qui a Roma ha già pagato dazio alla classe cristallina di Alessia. Una sana rivalsa agonistica le darà uno stimolo in più, e le servirà perché Alessia non ha intenzione di distrarsi dall'obiettivo, l'oro: «Voglio isolarmi per 24 ore, voglio stare serena, pensare solo alla gara. Ripeto, metto in acqua un anno di lavoro e voglio l'oro, è importante». È importante perché sarebbe il suo secondo oro in un campionato del mondo, il quarto complessivo dell'Italnuoto, è tremendamente importante perché significherebbe porre una dittatura azzurra sullo stile libero mondiale. Dai 200 ai 400 targati Pellegrini, fino agli 800 e ai 1.500 griffati Filippi. Sarebbe un sogno se non fosse così tanto possibile. Per lei farà il tifo anche Federica. «Il ct - dice la Pellegrini - voleva che facessi le batterie degli 800 stile, ma io gli ho detto che ero in vacanza. E adesso faccio un grosso in bocca al lupo ad Alessia. Un figlio con Marin? Mi piace molto l'idea di avere una famiglia, così come di un bambino. Ma non adesso». Stamattina Benedetto XVI riceverà in Udienza Speciale una rappresentanza selezionata degli oltre 4mila partecipanti ai Mondiali. Paul Biedermann e Federica Pellegrini consegneranno al Santo Padre un dono da parte di tutta la famiglia acquatica in ricordo di Roma 2009. Ale. Mor.

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