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Domenico Latagliata PINZOLO Diego «il lombardo» è sbarcato a Pinzolo e ha fatto subito andare in tilt il paese: la festa è stata tutta sua.

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Lasperanza è che accada, intanto valgono i propositi: «Sono strafelice, non vedo l'ora di cominciare». Frasi d'ordinanza, quelle buone per fare sognare il popolo juventino. Intanto, l'augurio è che il suo rendimento superi quello di Poulsen: i due sono nati lo stesso giorno, il 28 febbraio, ma davvero le caratteristiche che li accomunano sono poche. Mettiamola così: se il danese non sarà sbolognato ad alcuno nel corso dell'estate, potrebbe diventare uno dei portaborse del trequartista «lombardo». Già, perché Diego Ribas da Cunha è diventato cittadino italiano il 17 marzo 2004 a Sant'Angelo Lodigiano, sfruttando le origini campane e ferraresi dei suoi bisnonni. Italiano di passaporto, brasiliano nei piedi in tutto e per tutto. «Voglio vincere la Champions League e i Mondiali dell'anno prossimo con il Brasile». Tifosi pienamente d'accordo sulla prima aspirazione, meno sulla seconda ma se ne riparlerà più avanti. E nessun dubbio sulla coesistenza con Del Piero: «Giocare al fianco di giocatori bravi come Alessandro non è mai difficile. Io e lui non saremo un problema, ma la soluzione». I problemi saranno tutti degli altri, questo è quanto. E magari aumenteranno pure, visto che Marchionni e la Fiorentina si sono messi d'accordo e Felipe Melo diventerà il terzo brasiliano della Juve targata Ferrara.

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