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Pasquale Foggia, "un papà straordinario"

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Pasquale Foggia

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È proprio lei insieme con lo splendido bimbo di nome Alessandro sono i segreti della definitiva consacrazione del talento napoletano. Stavolta tocca a lei parlare e raccontare pregi e difetti del marito. Serena, finalmente il matrimonio... «Questo è davvero un bell'anno per noi. La decisione di sposarci dopo tanti anni insieme, il trionfo nella Coppa Italia, il prolungamento del contratto con la Lazio a cui Pasquale è molto legato ed ora la convocazione in Nazionale, alla quale so quanto lui tenesse. Io l'ho saputo da amici, poi mi è arrivato un suo messaggio e a casa abbiamo festeggiato». Com'è avvenuta la proposta di matrimonio da parte di Pasquale? «Sinceramente non c'è stata, nel senso che lo abbiamo deciso insieme ed è venuto tutto molto spontaneamente. Abbiamo capito dopo tanto tempo che ci conosciamo, ormai sono dodici anni, che era arrivato il momento giusto per entrambi e allora ci siamo decisi per il grande passo e siamo molto felici. Abbiamo già un figlio, Alessandro, che è la nostra gioia, ma sicuramente nei progetti futuri rientra anche quello di allargare presto la famiglia con un altro figlio. Magari entro l'anno». Che papà è Pasquale? «Molto presente, dolce e portato per la famiglia. Passa molto tempo con Alessandro, giocano e si divertono insieme, è un piacere guardarli e poi li accomuna la passione di entrambi per le macchine. Gli piace il calcio, è il primo tifoso del padre e allo stadio impazzisce per lui, ma al momento vincono le macchine. Da grande poi si vedrà». Facciamo un passo indietro. Come vi siete conosciuti? «Durante le vacanze estive a Napoli, nel mese di luglio. Eravamo piccoli davvero, entrambi dodici anni e ci ha presentati, come spesso succede in queste situazioni, un nostro amico comune. A luglio l'ho conosciuto e a settembre ci siamo fidanzati, dopo esserci frequentati per un po' di tempo». Un colpo di fulmine? «Sì, per entrambi. Mi è piaciuto all'istante, era simpatico e poi mi faceva ridere, mettendomi sempre di buonumore. Così mi ha corteggiata, da lì è iniziata la nostra storia e praticamente non ci siamo più lasciati. Dopo poco eravamo già fidanzati. All'inizio, quando lui giocava a Padova nelle giovanili, ci vedevamo una volta al mese. Lo andavo a trovare sempre, anche con i genitori. Lui a volte si faceva sette ore di treno pur di vedermi qualche ora, poi all'età di diciotto anni l'ho raggiunto definitivamente. A 19 anni già aspettavo Alessandro. Abbiamo bruciato le tappe, è vero, perché è stato tutto quanto veloce tra di noi, ma abbiamo affrontato e vissuto ogni momento del nostro rapporto con gioia e responsabilità. Dopo sei anni di fidanzamento è arrivato il regalo più bello, Alessandro». Come ha detto a Pasquale di aspettare un bambino? «Non ne ero sicura all'inizio, ma dopo qualche giorno ho fatto il test insieme a mia sorella ed il responso è stato positivo. Non ho aspettato neanche un minuto e l'ho chiamato. Pasquale era sull'aereo e stava tornando a Treviso, quando gliel'ho detto era al settimo cielo. È una famiglia di tutte donne, due sorelle, una nipote e così è arrivato l'unico maschietto della casa». Lo segue allo stadio? «Con la neve o la pioggia, non mi perdo una partita e cerco di andarci sempre. Mi piace il calcio, in famiglia lo seguiamo tutti e tifiamo per lui. Anzi, quando lo chiamo per dirgli che io ed Alessandro non possiamo andare a vederlo, lui ci rimane male perché siamo il suo punto di riferimento. Siamo stati alla finale di Coppa Italia ed è stata una serata incredibile e bellissima. Un'emozione indescrivibile vedere lo stadio così pieno come quella sera e colorato di biancoceleste. La vittoria, poi, è stata una gioia immensa anche per Pasquale. Il giorno dopo quasi non ci credeva e continuava a ripeterselo. Ha regalato la medaglia ad Alessandro che la custodisce in camera sua». Frequenta le mogli di altri giocatori della Lazio? «Sì, vedo la moglie di Igli Tare, con cui spesso usciamo insieme. Conosco Elena, la moglie di Sebastiano Siviglia, con cui mi vedo ogni tanto e poi le altre mogli le incontro spesso allo stadio. Con tutte ho un buon rapporto e mi trovo bene». Come trascorrete il tempo libero? «Di solito ci piace andare al cinema, anche due volte la settimana. Io preferisco i film d'amore, lui no, però li guarda con me per farmi felice. Altrimenti andiamo in giro per negozi, perché abbiamo in comune la passione per lo shopping ed i vestiti in particolare. Ma a dire la verità, di tempo libero ultimamente non ne abbiamo avuto molto, perché siamo stati occupati con i preparativi per le nozze. Ma ne valeva la pena». Ieri la cerimonia, ma ora è già tempo per Pasqualino di pensare alla nazionale. Sabato c'è la partita contro l'Irlanda a Pisa per strappare a Lippi la convocazione alla Confederation Cup.

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