Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'ombra della restaurazione

default_image

  • a
  • a
  • a

.Prima la giustizia sportiva ha rinunciato a punire i personaggi maggiormente invischiati nello scandalo più grave che abbia mai colpito il calcio italiano. Poi le società hanno affidato il «rinnovamento» all'eterno Matarrese. Infine, è storia d'oggi, stanno per tornare nel Palazzo tutti gli «epurati», pronti ad affiancarsi a un Franco Carraro che, dal Palazzo, non c'è mai uscito. Le elezioni dei vertici di Lega e Aia che si terranno oggi tra Milano e Roma rappresenteranno, con ogni probabilità, il colpo di spugna del calcio nei confronti dello scandalo. Se Matarrese dovesse ricucire i rapporti deteriorati con molte società di A e B che ne hanno impedito la rielezione già il mese scorso, il grande vecchio si garantirebbe il dominio della Lega per altri due anni. Al tempo stesso, l'Associazione italiana arbitri dovrà scegliere il dopo Gussoni tra l'ex arbitro Marcello Nicchi e Matteo Apricena, per 4 stagioni commissario Can D. Volti nuovi solo in apparenza, perché entrambi legati a personaggi come Lanese, Paparesta o Mazzini, usciti malconci da Calciopoli. La partita di Antonio Matarrese, che si giocherà nella sede della Lega Calcio di via Rossellini a Milano, sembra la più facile. Il presidente in carica non ha avversari dichiarati, ma molti presidenti di A e B vorrebbero porre un limite al suo potere. Matarrese ha avviato contatti con i vari dirigenti e ha spedito una lettera per elencare i suoi successi, tra cui l'accordo con Infront per i diritti tv che dovrebbe garantire alle società un gettito complessivo di 900 milioni annui per sei anni. Nonostante ciò, nelle ultime ore si è fatta concreta la possibilità di affiancargli un manager con potere decisionale che sia esterno al mondo del calcio. Il nome più gettonato è quello di Maurizio Beretta, ex direttore delle relazioni esterne di Confindustria, uomo vicino a Montezemolo e quindi a Cobolli Gigli. Ha perso mordente, invece, la partita per la vicepresidenza. L'unico avversario di Rosella Sensi, Claudio Lotito, è stato messo al momento fuori gioco dalla condanna a due anni per aggiotaggio e dall'interdizione dai pubblici uffici. Nel mondo arbitrale è tutto più incerto. Tra Nicchi e Apricena - le elezioni si terranno all'Hotel Hilton Airport Rome di Fiumicino - sarà con ogni probabilità lotta all'ultimo voto. Apricena può contare sull'appoggio di molti uomini vicini a Tullio Lanese, ex presidente Aia finito nella bufera Calciopoli, che gli garantirebbe i voti della sezioni arbitrali siciliane. Dall'altra parte Nicchi ha alle sue spalle Innocenzo Mazzini, ex presidente Figc e, come svelarono le intercettazioni, grande amico di Luciano Moggi. Mazzini porterebbe con sè larga parte dei voti toscani. Entrambi i candidati hanno promesso di puntare ancora su Collina come designatore. Ma sarà facile la convivenza tra i grandi accusati di Calciopoli e chi era stato chiamato per farli dimenticare?

Dai blog