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Valverde

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«inchiodato» dal Coni

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2del Codice WADA e 2.11 delle Norme Sportive Antidoping Italiane. È la prova del Dna su un esame sangue-urine effettuato dal Coni su Valverde il 21 luglio 2008 durante il Tour de France - nella sua tappa italiana - ad aver «inchiodato» lo spagnolo. Il controllo incrociato con le sacche di sangue sequestrate al professor Fuentes nell'ambito dell'Operacion Puerto ha identificato in Valverde il corridore titolare di quel plasma. Attualmente, Valverde ha un procedimento pendente presso il Tas di Losanna, al quale la Wada si è appellata dopo l'assoluzione in primo grado della federazione ciclistica spagnola. Proprio i responsabili della Wada hanno telefonato ieri al Coni per ringraziare il Comitato Olimpico dell'iniziativa che potrebbe aprire nuovi fronti nella controversa «Operacion Puerto», per la quale finora sono stati condannati solo Basso e Ulrich ma che potrebbe coinvolgere molti atleti, anche di altri sport. Se lunedì Valverde dovesse presentarsi a Roma potrebbe scattare il deferimento e la successiva squalifica del Coni come atleta non tesserato (varrebbe per tutte le corse che si disputano o «passano» per l'Italia). In alternativa, la documentazione acquisita dal Coni potrebbe essere inviata al Tas di Losanna per il procedimento in corso.

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