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Rino Tommasi Ancora una volta il ...

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È comunque significativo che in entrambe le partite le nostre giocatrici abbiano vinto in forza di una maggiore tenuta, atletica ed emotiva, alla distanza in un ambiente che non ci poteva essere ovviamente favorevole. Proprio però l'equilibrio delle due partite, una vinta addirittura annullando un match point, non ci deve far pensare di aver già vinto. Flavia Pennetta può naturalmente battere Alize Cornet come Francesca Schiavone può ripetersi contro Amelie Mauresmo, sua tradizionale vittima in Fed Cup, ma non sono partite vinte in partenza. Pur sapendo perfettamente che si tratta di due vicende completamente diverse, oltre che lontane nel tempo, non posso fare a meno di ricordare come nel 1996 in un incontro di Coppa Davis a Nantes eravamo in vantaggio per 2 a 0 e abbiamo perso. Se la Pennetta ha confermato il suo diritto a un posto di rilievo nella classifica mondiale, la novità più piacevole è stata Francesca Schiavone che mi perdonerà se, dopo averla vista in Australia, ho temuto potesse aver perduto l'entusiasmo e l'intensità che l'hanno sempre sostenuta. Invece le è bastato sentire il clima dell'incontro a squadre per ritrovarla competitiva come nei giorni migliori. Il primo singolare, quello tra la Pennetta e la Mauresmo, non era cominciato bene per la nostra giocatrice che aveva subito un pesante 6-2 e si era trovata 1 a 3 nel secondo. È stata brava Flavia ad arginare il gioco della Mauresmo che sembrava essersi ricordata di aver vinto due Slam e di essere stata la numero uno in classifica. La Pennetta riusciva a recuperare sul 3 pari e ad allungare il set al tie-break. Qui era la Mauresmo ad arrivare al match-point. Confermando quella fragilità che le ha impedito un maggior numero di successi, la francese sciupava con un doppio fallo, dopo di che la Pennetta conquistava il tie-break per 9 punti a 7. Si poteva pensare che la Mauresmo cedesse, invece ritrovava il filo del gioco, saliva 4 a 1 e sciupava addirittura la palla per il 5 a 1. Era però brava Flavia ad agganciava l'avversaria sul 4 pari e qui otteneva un break decisivo con una palla corta giocata con coraggio, per poi chiudere dopo 2 ore 42 minuti. Il match ha avuto una coda polemica con tanto di richiamo da parte della francese alla scontro Zidane-Materazzi nella finale del Mondiale 2006. La tennista francese ha criticato l'arbitro per non aver espulso l'azzurra che gli aveva rivolto un gestaccio. L'incontro della Schiavone è sembrato facile all'avvio perchè la Cornet è entrata in campo tesa e preoccupata e il primo set è stato una formalità. Appena la francesina ha registrato i colpi e il servizio il compito della Schiavone è diventato più difficile. La Cornet ha vinto il secondo set e si poteva temere che la Schiavone cedesse. Invece Francesca ha tenuto, ha subito alcuni rovesci in lungo linea di grande qualità ma ha obbligato la sua avversaria a prendere rischi eccessivi per ottenere un punto. Nella stretta finale la Schiavone ha sfruttato la sua esperienza e ha mandato la Cornet a sfogare tra le lacrime la sua delusione. Oggi comincia la Pennetta contro la Cornet. La speranza è che l'incontro tra la Schiavone e la Mauresmo e il doppio abbiano il valore di una esibizione ma, ripeto ancora una volta, non pensiamo di avere già vinto.

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