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Federica Pellegrini saluta il suo ...

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L'occasione, un'improvvisa e insolita fatica da troppe bracciate durante i 400 stile della Coppa Brema, e il probabile timore di ripetere quella brutta esperienza. Invece l'azzurra ha preferito fermarsi, e lasciare la gara mentre nuotava. «È stato un peccato di generosità - ha rassicurato Federica, oro olimpico dei 200 - È stato un anno magnifico ma anche molto duro, ora Natale è l'occasione per staccare la spina». Non c'è stato bisogno dell'intervento del medico, come lo scorso 28 novembre quando l'iperventilazione che la fermò diventò un'immagine in grado di spaventare tutti, lei per prima. Federica è uscita dalla vasca di Viterbo, dove si disputavano le finali dei campionati societari, con le sue gambe, quando ha sentito che la fatica la stava sovrastando ai primi 100 metri dei 400 della sua ultima gara, dopo i 4x50 misti, i 50 e i 100 stile. Evidentemente ha temuto che lo stress prendesse il sopravvento, forse nella sua testa è tornato lo spettro di quel brutto giorno a Genova, con la sensazione del respiro che non si controllava più. Ma stavolta non ha chiesto l'intervento dei medici. Ha parlato al telefono con il suo allenatore e ct azzurro Castagnetti, dopo aver concordato il ritiro con Gianni Nagni, tecnico dell'Aniene per il quale gareggia e componente dello staff tecnico azzurro. Così nel tardo pomeriggio è ripartita per Verona, per le sue vacanze. Al momento non sono previsti nuovi accertamenti, anche se la prima a voler capire il motivo di tanta fatica sarà di sicuro la stessa Federica. «Volevo dare il massimo alla mia squadra - ha raccontato - così mi sono iscritta alla staffetta mista, ai 50, ai 100 e ai 400. Ho vinto bene le prime tre gare, nella quarta sentivo che non tutto era a posto e ho preferito fermarmi, in accordo con il mio allenatore».

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