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Scontri diretti prove d'orgoglio e test di fuga

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Non sembra che il Chievo, domato dalla Roma ben oltre il punteggio, possa produrre la più clamorosa delle sorprese. Rimanessero appaiate, le due più immediate inseguitrici, non soltanto Mourinho sarebbe autorizzato ad alzare i calici, ma anche le più quotate delle tante sorelline che presidiano la zona alta e rivolgono la loro attenzione all'Europa nobile. Già un confronto diretto, in questa prospettiva, quello del Friuli tra due squadre che, dopo una partenza folgorante sorretta da alto livello spettacolare, molto hanno stentato nei turni più recenti. Peggio della Lazio, defezioni non trascurabili, sta l'Udinese, terribile e inspiegabile la lunga striscia di rovesci in campionato. Dunque duplice occasione di riscatto per Pasquale Marino e Delio Rossi, blindato il primo dalla serenità dei Pozzo, il romagnolo bersaglio di qualche brusio polemico. Ormai a ridosso di meno avvilenti, in rapporto alle ambizioni, posizioni di classifica, la Roma tenta di tenere vivo il suo attuale buonumore, dopo la risalita imperiosa in campionato e lo storico primato in un girone di Champions League. L'avversario della domenica non è dei più comodi, il Cagliari ha gli stessi punti dei giallorossi, e sia pure con una partita in più, ma è stato anche protagonista di una rincorsa incredibile, dopo il gap prodotto dallo zero nelle prime cinque giornate. Daniele Conti impegnato a dare un dispiacere a papà Bruno, confortato da compagni che sotto la sua regia stanno recitando da divi, non da comparse. Disintegrato dagli infortuni il centrocampo che sembrava superaffollato, Spalletti chiederà una conferma di duttilità a Cassetti, da scegliere tra Menez, assurto a protagonista, e Vucinic, Totti vuole una mano anche da Julio Baptista.

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