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Tre punti pesantissimi per Spalletti

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Avanti nel punteggio e anche numericamente dopo il rosso a Ledesma, la Roma ha sofferto i fantasmi che attualmente popolano la sua testa. Fallito il raddoppio da Menez, la Lazio ha dominato la scena anche in dieci contro undici creando tante occasioni per un pari che non avrebbe demeritato: confermandosi, però, squadra da quartieri alti, quei quartieri dai quali la Roma è ancora lontana, nella classifica e anche nel gioco. L'aiuterà il conforto morale di u n derby vinto. Spalletti ha infine privilegiato il rombo, con Julio Baptista alle spalle delle due punte, Delio Rossi spavaldo con il suo tridente e Mauri, ma la partita si è avviata sui binari del reciproco rispetto, se non si vuole parlare di paura. Primo tempo a sprazzi, in tutto una sola conclusione da gol, bravo Carrizo sulla girata di testa di Vucinic. Tutto nella ripresa, il gol, le due espulsioni, alla Roma vanno tre punti che pesano. Neanche la consolazione di avere capelli da strapparsi, per uno stremato Pier Luigi Collina, alla vana ricerca di giustificazioni accettabili per una domenica arbitrale che è già riduttivo definire bestiale. Alle prese con lo stop forzato, per evidenti anche se occasionali distrazioni, per Saccani e Morganti, i due più bravi nella prima parte della stagione, il designatore ha dovuto addirittura stabilire un record: due partite in tre giorni, e per l'identico turno di calendario, affidate allo stesso arbitro, il fiorentino Rocchi. Non basta ad attenuare le tempeste mediatiche il fatto che all'estero le decisioni delle terne siano molto spesso da Sant'Uffizio, al di là dei nostri confini errori anche colossali non hanno echi, polemiche a zero. segue a pag. 29

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