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Tre punti pesantissimi per la squadra di Spalletti

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Sembra di tornare indietro di qualche anno nel rileggere una graduatoria che recita, nell'ordine, Inter, Milan, Juventus, soprattutto i rossoneri pare abbiano un buon rapporto con il fato che regola le ispirazioni arbitrali. Rigore a parte, per un fallo eventuale commesso ben fuori dall'area, De Marco è parso molto rispettoso nei confronti del più potente, titolo che nel contesto non poteva certamente essere attribuito al Chievo. Bene o male, almeno la risposta del campo ha finito con il dare ragione all'Atalanta, che senza quei guizzi risolutivi nel finale avrebbe avuto tutto i motivi per sentirsi deufradata, forse il nuovo Napoli si è conquistato il diritto agli inchini che per tanti anni gli erano stati negati. Di minor spessore gli altri casi dubbi, margini esigui tra la gioventù di un Gava e l'esperienza, forse già troppo lunga, di un Trefoloni, nelle disattenzioni di Cagliari e Genova. Ma non sarebbe giusto escludere, da una ribalta della quale gli ufficiali di gara avrebbero fatto volentieri a meno, protagonisti come Mascara, che in Inghilterra si sarebbe portato a casa il pallone con le firme, o come il quasi gemello Brienza che ha espugnato Udine restituendo coraggio alla Reggina. Gianfranco Giubilo

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