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Alessandro Fusco Ottanta minuti di ...

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Innanzitutto, la classifica per le nazionali dell'International Rugby Board. Con la sconfitta di Marsiglia per mano della Francia l'Argentina è scesa dal 4° al 5° posto, se perdesse oggi l'Italia dal decimo passerebbe all'undicesimo. Tra poco, al sorteggio dei gironi per la prossima World Cup, le prime quattro saranno teste di serie e per l'Argentina la questione è vitale. Così come fondamentale per l'Italia rimanere tra le prime dieci e, ove possibile, scavalcare la Scozia che ci precede di pochissimo nel ranking. E ancora, c'è l'eterno confronto tra gli oriundi che giocano per la maglia azzurra e i loro ex-fratelli, dalle Ande agli Appennini e ritorno. Tra i Pumas il legame con il Belpaese lo rappresentano oggi in campo il pilone Orlandi che gioca nel Rovigo e, in tribuna, il n.8 dell'AlmavivA Capitolina Abadie. Farà compagnia al compagno di squadra Toniolatti, spedito a studiare sugli spalti da Mallett dopo l'esordio di Padova contro l'Australia. Al suo posto in panca il più esperto Travagli, ma nel ragazzo romano lo staff crede molto. Il suo problema è sempre lo stesso, gioca in un Super10 che non forma giocatori all'alto livello. Che la FIR intervenga presto, in tempo per il bene del rugby italiano. Per l'occasione Mallett manda alla guerra di trincea un XV estremamente solido con la novità di Matteo Pratichetti, altro prodotto del vivaio romano, finalmente nel suo ruolo di centro in azzurro al posto di Canale, infortunato e ancora deludente. Impiegato finora all'ala, Pratichetti avrà la possibilità di dare il massimo accanto al suo compagno di reparto Garcia. Una coppia di placcatori alle spalle di Marcato a dar man forte all'angelo custode Mauro Bergamasco, guardia del corpo dell'apertura di Selvazzano. Per lui e per gli altri Azzurri il compito di mettere pressione alla coppia di playmaker Hernandez-Contepomi, maestri dei calci tattici. Sarà importante per Parisse e compagni non fare troppo a sportellate con gli smaliziati figli della Pampa attorno ai punti di incontro, cercando di portare l'ovale il più possibile al largo. Se qualche tempo fa questa poteva sembrare un'impresa disperata, oggi con le mani di Marcato all'apertura e la rapidità di Canavosio a n.9 i presupposti ci sono tutti. A patto però che il pack torni al suo rendimento abituale e ricominci a dominare in mischia ordinata e in touche. Lasciare le fonti del gioco ai Pumas sarebbe suicida. Proprio per questo Mallett si affida alla prima linea «britannica» con Aguero, Ongaro e Nieto e se ne porta un'altra in panchina con Lo Cicero, Ghiraldini e Perugini, speriamo sia abbastanza per tornare alla vittoria.

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