E così anche quest'anno tutto è ...
La vittoria di Hamilton in Cina ha infatti sottratto al Cavallino il controllo del proprio destino agonistico. Fra due settimane in Brasile non basterà essere più bravi della McLaren per ribaltare la situazione: anche se Massa vincesse e Raikkonen arrivasse secondo bisognerebbe che Hamilton non facesse meglio del sesto posto, il che, francamente, sarà possibile soltanto se il pilota inglese e il suo team faranno harakiri o se dalle tribune qualche tifoso di Massa gli sparerà un colpo di fucile nelle gomme. Chi sottolinea l'apparente similitudine fra le due situazioni (Massa è staccato di 7 punti proprio come Raikkonen un anno fa) e sogna un déjà vu a Interlagos ignora il modo diametralmente opposto con il quale si arriva all'ultimo appuntamento stagionale. Allora Hamilton aveva i nervi a fior di pelle per aver ottusamente dilapidato ben 10 punti di vantaggio a Shangai. Stavolta, invece, a Shangai egli è stato protagonista di un weekend perfetto: pole, giro più veloce e vittoria. Dunque non credo proprio che sarà divorato dai dubbi su se stesso come allora. Ieri tutte le angosce di «Tremarella» Lewis sono d'altronde evaporate alla prima curva. Per l'inglesino Massa si è rivelato uno psicoterapeuta migliore di quelli, costosissimi, ingaggiati dalla McLaren per assisterlo. Assente sette giorni prima in Giappone, assente ieri, preceduto entrambe le volte in qualifica dal compagno di squadra nonostante un minor carico di benzina, dunque incapace di darsi una dimensione da campione al momento della verità. Conferma lampante che il brasiliano sa andar forte solo quando non conta. Ne riparleremo a giochi chiusi. Adesso aspettiamo, soffrendo, Interlagos, senza però scordare, a parziale scusante della Ferrari, il ruolo decisivo svolto dalle scelte tecniche operate dal fornitore unico di gomme della F1, che, dopo averlo fatto in Cina, anche fra due settimane in Brasile imporrà le mescole più dure, quelle - come s'è ben visto ieri - gradite alle McLaren e indigeste alle rosse. È proprio un caso che la più recente campagna pubblicitaria della Bridgestone abbia protagonisti Hamilton e la Mercedes anziché, come avveniva da anni, la Ferrari?
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto