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Juventus, scatta il toto-allenatore

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Difficile pensarlo ora che la Roma ha quasi pareggiato le sconfitte incassate in tutto lo scorso campionato (quattro) in soli sei turni. Tantopiù se i ko arrivano, come domenica scorsa a Siena, proprio nel momento in cui il peggio sembrava passato. I problemi, ovviamente, sono più o meno gli stessi delle settimane scorse, quelli ai quali Spalletti sembrava esser riuscito a porre rimedio. Invece anche a Siena (ma era successo anche a Bordeaux almeno finché la gara è stata 11 contro 11) la Roma non ha convinto affatto. Lenta nei movimenti, senza punti di riferimento, sembra aver dimenticato il bel gioco che l'avevano portata nel salotto buono dell'Europa. Ieri vertice societario tra Rosella Sensi, Pradè e Conti: Spalletti non si tocca. Cosa ribadita dal neo presidente giallorosso a margine della premiazione del Memorial dedicato al padre. «Voglio ribadire alcuni concetti su Spalletti: lo farò adesso e non lo farò più perchè in questi giorni ho sentito di tutto e di più. Il tecnico ha la massima fiducia della società, discutete il presidente, non l'allenatore. Chiunque ha il dovere di onorare questa maglia, se avessi la sensazione che qualcuno remasse contro, verrebbe escluso. Guardo al futuro con grande serenità». Nessun dubbio, si va avanti col tecnico di Certaldo. L'allenatore avrà adesso due settimane per provare a rimettere in piedi una squadra a pezzi, sperando anche nel recupero di Totti che oggi riprenderà a correre a Trigoria. Altrimenti la crisi, che proviamo ad analizzare, sarà irreversibile. GIOCO Spalletti, al suo quarto anno in giallorosso, fatica a trovare strade nuove per sorprendere gli avversari. «Abbiamo studiato la Roma e preparato la partita sui due terzini» ha sentenziato l'ex Curci dopo la bastonata di Siena. È la perfetta sintesi di quello che sta succedendo. La Roma ha perso l'imprevedibilità che l'aveva fatta emergere e la qualità dei singoli non fa più la differenza. TESTA Il lato emotivo non è da sottovalutare. A tratti la squadra sembra smarrita, timorosa, non ha di se stessa la consapevolezza necessaria per affrontare gli avversari con la giusta grinta. Giocatori quotati e regolarmente convocati nelle rispettive nazionali, sembrano a tratti alle prime armi col pallone. C'è, forse, troppa paura di sbagliare. CONDIZIONE C'è poi da fare i conti con una preparazione atletica non ottimale. probabilmente a Trigoria hanno pensato alla «quantità» della stagione e hanno fatto delle «tabelle» che porteranno in condizione più avanti per «durare» fino in fondo. Al momento, più o meno sempre, i giallorosso sono apparsi più lenti e impacciati degli avversari. A Siena la differenza era evidente con gli uomini di Giampaolo che andavano a un'altra velocità. MERCATO E dulcis in fundo i nuovi arrivati. Finora, tranne qualche guizzo, poca roba. Riise sembra l'ombra di se stesso, Loria non è neanche preso in considerazione (meglio...), Menez ha fatto vedere qualcosa ma per diventare un giocatore vero dovrà fare ancora molta strada e Baptista è andato a corrente alternata. La prima buona gara proprio in Champions a Bordeaux, poi a Siena è tornato nell'anonimato. E l'operazione Mutu non può più fare da alibi a nessuno. da quel momento in avanti la Roma sul mercato è andata in bambola.

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