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Il ritorno in grande stile di «re» Federer

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Le preoccupazioni di carattere meteorologico hanno convinto gli organizzatori a mandare in campo l'altra semifinale, quella tra Nadal e Murray, quando Djokovic, vincendo il secondo set, ha reso impossibile una rapida conclusione dell'incontro programmato per primo sul campo centrale. La mia impressione è che Djokovic abbia speso troppo nelle giornate scorse, soprattutto nelle maratone con Cilic e con Robredo, più ancora che nella sfida con Roddick, tuttavia i 20 aces e molte altre prodezze ci hanno consentito di vedere il migliore Federer di quest'anno. Che, sia detto senza incertezze, non è ancora il miglior Federer ma potrebbe bastare a fargli conquistare il tredicesimo titolo dello Slam della sua carriera. Djokovic è stato competitivo fino all'inizio del quarto set ma quando ha ceduto il servizio sul 2 pari ha perso convinzione e poco dopo la partita, che è durata 2 ore e 45 minuti. L'altra semifinale è stata interrotta dalla pioggia battente con Nadal sotto due set a zero contro Djokovic. Dopo aver portato in semifinale quattro delle prime sei giocatrici del mondo, il torneo femminile ha proposto per la finale la giocatrice di miglior qualità (Serena Williams) e la più costante tra le ultime arrivate, la serba Jelena Jankovic. Serena ha vinto otto tornei del Grande Slam, il primo proprio qui nel 1999 quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Chiunque vinca il torneo ha confermato che, se hanno voglia di giocare, le due Williams sono ancora le più forti. Le due serbe, sia la Jankovic che ancora non ha vinto nulla, che la Ivanovic, che ha vinto al Roland Garros, sono le più promettenti, le russe sono sempre le più numerose (avevano 17 giocatrici nel torneo) ma la più forte rimane la Sharapova, che qui non c'era. In finale Serena e la Jankovic si saranno giocate anche il primo posto in classifica, che entrambe hanno occupato con meriti e per periodi molto diversi.

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