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Tiziano Carmellini [email protected] ...

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La Roma arriva a Milano con il lutto nel cuore per la scomparsa del «suo» presidente al quale renderà omaggio con un minuto di silenzio prima della gara e con la fascia nera al braccio. Ma i giallorossi vorrebbero regalare a Sensi un altro trofeo, quello che lo renderebbe il presidente più vincente della storia della Roma. Spalletti si allinea al pensiero dei suoi giocatori. «Possiamo garantire il massimo impegno, lo merita tutto. Ovvio che noi gli dedicheremo tutta la nostra disponibilità sempre nel rispetto delle regole, poi vedremo cosa succederà». Tutto pronto quindi per la prima ufficiale della stagione: Spalletti non vedeva l'ora. «Contro l'Inter (e con un trofeo in palio) è un bel ripartire, perché se siamo a questo punto è segno che abbiamo fatto molto bene nella passata stagione. Noi ci meritiamo questo tipo di serate e nonostante le difficoltà avute all'inizio siamo pronti per questo confronto». Dall'altra parte l'Inter che era di Mancini e adesso è nelle mani di Mourinho: uomo atteso dalla platea e dal calcio italiano. La cosa non preoccupa Spalletti che guarda oltre e pensa ai suoi. «Non credo che l'Inter ne risentirà, poi sul tecnico non c'è molto da dire, basta guardare quello che ha vinto finora: e dove è arrivato. Noi dobbiamo essere pronti e aspettarci di tutto, ha già mostrato di saper dare un carattere alla squadra. Diciamo che non sono belli, ma molto efficaci». Già e la Roma arriva all'appuntamento con qualche problema da non sottovalutare. Il primo è Totti che andrà ovviamente in panchina perché non ancora al cento per cento della condizione. «Lui ha grande voglia e mi fa piacere, ma in questo momento non è in grado di dare un contributo: se vuoi vincere l'importante è il comportamento non chi gioca». Il secondo è Taddei che di fatto è l'unico giallorosso, in questa nuova Roma piuttosto affollata, a non avere un sostituto di ruolo. Stasera toccherà ad Aquilani sacrificarsi da quella parte del campo, ruolo che molto probabilmente dividerà con Perrotta: perché il modulo, almeno al momento, Spalletti non sembra intenzionato a cambiarlo. «È quello solito usato in questi tre anni, poi cambia poco, dipende dai movimenti dei giocatori: quello che cambia è il vertice basso o il trequartista». La chiusura della conferenza stampa della prima partita ufficiale dello «Spalletti anno quarto», non poteva tralasciare il mercato non ancora completo della Roma. Un altro colpo è in arrivo ma il tecnico giallorosso non si sbilancia pur confermando che l'acquisto arriverà tra uno dei nomi ormai noti nell'ambiente capitolino. Shevchenko? Arriva l'ammissione: «L'abbiamo contattato e lui ha dato una disponibilità, ma siamo distanti anni luce: questione d'ingaggio». Questione risolta in serata dal Milan: Sheva è di nuovo rossonero.

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