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Flop Rosolino, Marin c'è Phelps più forte dei costumi

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Max voleva far vedere che tra tanti giovani le sue braccia non avrebbero sfigurato, e invece sui 400 stile deve mettere una brutta «X». «Non mi va giù, è una questione di potenzialità perché credo di poter nuotare al fianco di questi "giovanotti" e centrare una finale. Quando non ci riesci dispiace, ma lo sport è questo», dice mostrando il massimo del fair play. Ci teneva il campione di Sydney, voleva cominciare alla grande, pur sapendo che arrivare tra i primi otto sarebbe stata già un'impresa. Il suo 3'45"57 non è bastato: in dodici hanno fatto meglio, compreso il cucciolo dell'Italnuoto, Federico Colbertaldo da Montebelluna che in attesa della sua gara, i 1500 sl, ha chiuso 11° in 3'45"28. Esordio storto anche per Alessandro Terrin, squalificato nei 100 rana per una gambata irregolare: il suo tempo non era comunque da applauso. In compenso buon impatto su Pechino di Luca Marin e Alessio Boggiatto nei 400 misti, così come di Alessia Filippi nella stessa specialità, la prima giornata regala tre record italiani: uno proprio della romana, che con 4'35"11 migliora di 69 centesimi quello che lei stessa aveva stabilito agli Europei del 2006. Tempo nazionale anche per la diciottenne, ed esordiente ai Giochi, Ilaria Bianchi: nei 100 farfalla fa 58"12, migliorando di 99 centesimi il precedente del 2004 di Ambra Migliori. Spazio ai giovani, ma Rosolino non molla. Dopo il flop nei 400 ci riprova sulla distanza più breve (i 200 sl). Con lui anche l'amico di sempre, Emiliano Brembilla, un altro "vecchietto". È l'Italia delle speranze e dei record, ma anche delle love-story. Anche in Cina l'amore tra Marin e la Pellegrini assume una dimensione pubblica. Il suo «Balù» non smette di sorprenderla, ma stavolta ha scelto il più classico dei doni. Rose rosse, tante, per omaggiare la donna più veloce del mondo, almeno sui 400 sl: è sul colore della passione che la Pellegrini vuole cominciare i Giochi di Pechino. Nel Water Cube delle stelle lei certo non sfigura: è la nuotatrice da battere sulla distanza che vedrà le migliori campionesse in vasca oggi, nella serata cinese, per l'insolita inversione di orari tra finali e batterie che si inaugura proprio nella prima giornata completa della piscina. «Ho ricevuto rose, naturalmente da Luca - sorride la campionessa di Spinea - per adesso solo quelle, poi vedremo. Mi aspetto anche altro». Prima c'è l'affermazione in acqua e tante big da sfidare: Katie Hoff, la Phelps in gonnella, la connazionale Usa Kate Ziegler, che l'azzurra avrà gomito a gomito nelle batterie. Per non parlare della rivale a cui ha tolto record e fidanzato: la francese Laure Manaudou, sparita, dopo una stagione quasi a luci rosse, dalle copertine del gossip natatorio. Risolto il dilemma del costume che ha agitato le acque della nazionale di Alberto Castagnetti proprio a ridosso dell'avventura olimpica: per lei sembrava quasi scontato l'utilizzo del body dell'ex sponsor azzurro con cui ha realizzato il tempo delle stelle, e invece in acqua Fede si è presentata con il nuovo Jaked, quello scelto in extremis dalla federazione dopo il divorzio con il partner quasi decennale.

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