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La Roma cresce, Spalletti fa esperimenti aspettando due ...

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È l'alternativa al 4-2-3-1 che il tecnico sta studiando per favorire l'innesto di Baptista e provare a far coesistere Aquilani con De Rossi e Pizarro. Ieri il primo del terzetto era però assente: ci sarà tempo per fargli posto. Rispetto alla prima uscita di Bucarest, in campo scende una Roma più vicina a quella titolare. E la crescita è evidente. Fatta eccezione per Artur, la difesa scelta da Spalletti è la migliore sulla carta: Cicinho e Riise esterni, Mexes e Juan centrali. A centrocampo si rivedono De Rossi, anche lui già in ottime condizioni, e Pizarro. Davanti tocca a Alvarez a destra, Perrotta al centro e Vucinic a sinistra dietro l'unica punta Montella. Oltre a Totti e Aquilani, sono rimasti a casa Doni, Julio Sergio, Panucci, Cassetti e Taddei. Nel primo tempo i giallorossi tengono spesso i monegaschi nella loro metà campo e dietro rischiano poco. Vucinic riprova la punizione alla Cristiano Ronaldo che gli è valsa il primo gol dell'estate: stavolta il tiro è fuori bersaglio. Il montenegrino manca poi di un soffio la rete con un tocco d'esterno. Nella ripresa ecco il 4-3-3 con gli innesti di Tonetto, Loria, Brighi e Okaka al posto di Riise, Juan (bloccato da una contusione), Perrotta e Alvarez. Ancora Vucinic protagonista: tre assist al bacio per Montella che non sfrutta. Incredibile il terzo errore dell'«aeroplanino» a porta vuota. Spalletti lo richiama in panchina e fa finta di arrabbiarsi, lui sorride. Si fa vedere anche Artur con una buona risposta sul bolide di Pino. Nell'ultima mezzora Spalletti mette dentro tutti i giovani ma la squadra tiene bene il campo. Entra anche Menez, uno dei mille nomi accostati alla Roma. Come il compagno Nené che è infortunato. Proprio Menez impegna Artur in una parata in due tempi. Finisce così, Spalletti è soddisfatto: «La squadra mi è piaciuta». Prossimo test giovedì a Il Cairo contro l'Al Ahly.

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