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Giorgio Cerbai ...

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Dell'illustre antenata, la nuova compatta sportiva mantiene quelli che sono gli elementi tipici delle coupé del passato, fascino ed eleganza, combinate con tanta sostanza tecnica. A livello estetico, colpisce il frontale caratterizzato dalla voluminosa presa d'aria centrale, rifinita con una griglia nera e completata lateralmente da indicatori di direzione e fendinebbia. Non basta comunque, solo esser originali nell'aspetto, ma bisogna necessariamente mostrare i «muscoli» anche sotto il cofano... E' forse per questo, che da subito troveranno posto due motorizzazioni al top sia per prestazioni sia per evoluzione tecnica come il 2.0 quattro cilindri turbo da 200 cv a iniezione diretta della benzina ed il diesel 2,0 litri quattro cilindri con iniezione Common-Rail da 140 (quello da 170 cv arriverà più avanti). Tutti i motori sono abbinati ad un cambio manuale a sei marce ravvicinate (l'automatico DSG a doppia frizione a sei marce, è da subito disponibile solo per la 2.0 benzina da 200 cv, mentre quello a sette rapporti solo per la 1.4 TSI 160 cv). Il tutto condito da un design molto curato, con linee filanti e grintose che trasmettono un carattere molto forte. Bassa e larga, così appare la coupé secondo Volkswagen, con un assetto rigido ma non esagerato, carreggiata larga, cerchi da 17" e dischi freni di grandi dimensioni. Oltretutto, la 2+2 benchè sia compatta nelle dimensioni, mostra una buona abitabilità generale ed una capacità di carico degna di nota per una coupé sportiva, 292 litri di bagagliaio (ampliabili fino a 755 litri a sedili posteriori abbattuti). I sedili anteriori di tipo sportivo hanno di serie la funzione easy entry, che permette di spingerli molto in avanti e di inclinarne lo schienale, per poi ritornare automaticamente all'esatta posizione di partenza. Il lancio è previsto per il prossimo ottobre, con prezzi che vanno da 22.900 a 29.900 euro. Come detto il top di gamma è la versione 2.0 TSI, ma non dobbiamo scordarci anche della nuova 1.4 TSI da 160 cv. Anzi, il divertimento è assicurato da un motore piuttosto elastico con un'erogazione molto progressiva e ben gestibile. La spinta è notevole fin dai 1.000 giri e sale senza esitazioni con un vigore insospettabile. A dire la verità non sembra neppure un 1.4 litri visto il comportamento così corposo. Il cambio manuale a sei marce ha innesti perfetti, con corsa corta e precisa. Con il nuovo sistema di regolazione adattiva dell'assetto poi, si può regolare la taratura delle sospensioni a piacimento, andando a modificare anche il servosterzo elettromeccanico. Tale regolazione offre tre programmi: «Normal», «Sport» e «Comfort».

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