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Magia di Ibra La Svezia espugna la fortezza greca

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Grecia e Svezia non si sono certo dannate l'anima per offrire spettacolo nel match serale del gruppo D. La Grecia campione uscente della vecchia volpe Rehhagel fa di necessità virtù. I piedi sono quelli che sono ma, quanto a condizione fisica, disciplina tattica e feroce applicazione gli allievi di Otto sono secondi a nessuno. E così il ct venuto dalla Germania lascia a casa Pindaro e i suoi voli per schierare il suo 3-5-2 tutto raccolto a difendere il fortino attorno al totem Traianos Dellas, carismatico regista difensivo che a Trigoria qualcuno ricorderà. Torosidis e Saitaridis sono due terzinacci che di offensivo hanno poco o nulla e che, palla all'avversario, si abbassano sulla linea di difesa. Le iniziative d'attacco sono affidate a Charisteas, ottimo, e all'alterno Karagounis. Dall'altra parte il 4-4-2 organizzato dal ct Lagerback offre poco in termini di inventiva e fantasia. Peccato, perché davanti la coppia formata dall'esperto Larsson e da Ibrahimovic meriterebbe ben altro sostegno. Il match si apre sotto ritmo con la Grecia che aspetta e gli svedesi a mantenere uno sterile possesso per linee esterne. Solo due lampi, per così dire, nei primi 15'. Al 7' Charisteas converge da destra e chiude debolmente. All'11' Svensson conclude al volo da fuori area su una rimessa corta di Dellas sfiorando l'incrocio. Per accorgersi che Ibrahimovic è in campo bisogna attendere il 23' quando ruba palla ad Antzas non riuscendo però a rendersi pericoloso. Il copione cambia leggermente con la Grecia che mantiene più a lungo il possesso per addormentare la partita. Al 32' Ibrahimovic anticipa di testa l'uscita di Nikopolidis ma il pallone sorvola la traversa. Quasi allo scadere del primo tempo Basinas impegna da fuori area Isaksson, poi il riposo. Nella ripresa Rehhagel sostituisce Gekas con Samaras, ma il giovane attaccante del Celtic, accostato in passato alla Lazio, si fa notare solo per la zazzera. Al 62' Mellberg sbaglia il disimpegno regalando il pallone a Karagounis ma il 10 greco è troppo egoista e perde l'occasione. Al 67',finalmente, è Ibrah-show. Esattamente come 23 giorni fa quando regalò lo scudetto all'Inter con la doppietta a Parma, Zlatan giustifica il prezzo del biglietto. Da un fallo laterale in attacco prende palla, chiede il triangolo a Larsson all'altezza del vertice dell'area alla sinistra di Nikopolidis, rientra al centro e fa secco il portiere greco con un destro ad incrociare che si infila nel sette. La Grecia sbanda e 5' dopo pasticcia in difesa subendo il raddoppio di Hansson. Si chiude con Ibrah in trionfo.

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