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Spagna e Torres all'esame di russo

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Svezia, ansia Ibra

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«Pogrebnyak e Arshavin sono due giocatori che possono fare la differenza in campo - ha spiegato il ct della Russia Hiddink - e a livello europeo sanno come comportarsi. È come se avessimo perso sangue, molto sangue. È facile lamentarsi per questo e prenderlo come una scusante, ma i giocatori in campo sono gli unici a poter fare la differenza». Sul versante spagnolo, Fernando Torres non si nasconde. «Il nostro obiettivo è andare avanti il più possibile e cercare di vincere gli Europei. Siamo la stessa squadra che ha partecipato agli ultimi Mondiali ma con più esperienza e più voglia - continua - Sarà difficile trovare un altro team che abbia più fame di quella che abbiamo noi» Più cauto il ct Aragones che chiede di non lasciarsi sopraffare dalle aspettative. «Se lavoriamo duro - ha spiegato - non c'è motivo di pensare ad una sconfitta». Alla vigilia dell'esordio contro la Svezia in casa dei campioni in carica della Grecia c'è poca voglia di parlare. Dal giorno dell'arrivo in Austria il ct della comitiva ellenica Rehhagel non ha ancora parlato, mentre l'attaccante Charisteas si è limitato ad affermare: «Non vogliamo rivelare le nostre armi segrete». «Non so se potrò reggere tutta la partita». Il ginocchio infortunato, dovuto a un problema al tendine rotuleo, «va meglio» ma Ibrahimovic non si sente ancora al top della forma, al punto da scendere in campo fin dal primo contro la Grecia. Il giocatore dell'Inter ha poi accusato la stampa svedese: «Dall'inizio della mia carriera mi sento incompreso, ma ormai ne ho fatto l'abitudine, non c'è niente da fare».

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