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La MRoma schiaccia Macerata

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Serniotti & Co. tornano ad essere tra i favoriti nella corsa scudetto

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Gli scambi di eccellente fattura non mancano, ma gli errori assumono un ruolo determinante. Alla fine saranno 29 per Roma e 21 per Macerata. A fare la differenza è comunque la maggior grinta di Roma, capace di coniugare intensità agonistica e lucidità. Dopo un inizio complicato i neroverdi riprendono a tessere il proprio gioco e, compatibilmente con una Lube poco intenzionata a cedere, tengono in mano il match. Tra i ragazzi di Serniotti strepitosa la prova di Marshall. All'inizio, le due squadre sembrano bloccate; Roma in particolare. Il muro della Lube non fatica nemmeno troppo a controllare gli attacchi neroverdi; mentre Omrcen e Saraceni non sbagliano un pallone e Lebl si fa vedere, e spesso, sottorete. Allora, fuori un opaco Miljkovic, dentro Hernadez. E, a differenza che nel periodo nero, Roma reagisce. Con ordine, senza isteria, aumentando la pressione in servizio e la correlazione muro difesa. Il parziale si trasforma in una maratona, chiusa da un ace di Kooistra. Il primo set perso dopo aver sprecato una quantità industriale opportunità, apre qualche crepa nelle sicurezze degli ospiti. Al rientro in campo, i ragazzi di Serniotti, trascinati da Marshall, devastante in ogni fondamentale, prendono un discreto vantaggio che mantengono fino alla fine del set, quando un paio di indecisioni rimettono tutto in gioco. Ma questa MRoma mantiene la calma e si porta sul doppio vantaggio senza eccessivi patemi. Nella terza frazione l'inerzia è tutta per i padroni di casa. La partenza a razzo chiude ogni discorso, anche perché in attacco Savani non sbaglia un colpo ed anche i centrali cominciano a passare con continuità. Omrcen prova a trascinare i suoi, coadiuvato da Vermiglio, ma il resto della squadra non riesce ad avere quel guizzo necessario per girare l'inerzia della gara. I marchigiani non danno mai la sensazione di potersi imporre. Domenica, ore 18, al Palafontescodella di Macerata è in programma il ritorno. Per un'altra battaglia ci sono tutte le premesse.

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