
Un'ora di botta e risposta con gli esponenti della stampa ...

Il possibile reinserimento di Del Piero, la situazione Amauri, ma soprattutto il suo futuro post-Europei. Per il quale, dopo il no al rinnovo del contratto, usa però parole controcorrente rispetto alla previsione di divorzio. «Voglio continuare con l'azzurro - ha sottolineato Donadoni - questa idea non l'ho mai nascosta». Il rapporto con l'azzurro è ormai solido come il cemento armato, ma l'inizio non è stato facile. «Sapevo che avrei avuto delle difficoltà a prendere in mano una squadra che aveva appena vinto il Mondiale - ha affermato il ct - ma sapevo anche di avere a disposizione giocatori importanti». A Euro 2008, l'Italia si presenta con un titolo mondiale da difendere a denti stretti, ma il sorteggio è stato disastroso: Romania, Francia e Olanda. Peggio di così? «Abbiamo un girone difficile, valuteremo di partita in partita, a meno non ci siano situazioni particolari. Tuttavia sarà difficile fare calcoli, affronteremo ogni partita mettendoci il 100 per cento dell'impegno». Sacchi, uno dei suoi maestri, parlava spesso di stress pre e post-prestazione, Donadoni ricalca le orme del mago di Fusignano. «Con le pressioni bisogna imparare a conviverci, bisogna essere un pò camaleontici. I calendari mettono a dura prova i calciatori, ma bisogna sapere affrontare questa situazione». A chi poi gli ha fatto notare che spesso gli azzurri si sono esaltati nelle difficoltà, Donadoni ha risposto secco: «Fosse per me farei a meno delle difficoltà. Di certo c'è che tutti parlano dell'Italia, della Francia o di altre squadre blasonate, ma bisogna fare attenzione alle squadre meno titolate. Nell'Europeo spesso hanno vinto le outsider».
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