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Alessandro Austini [email protected] Allarme rosso. Tra ...

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Il tecnico guarda l'infermeria e allarga le braccia: Totti, Juan, Ferrari non giocheranno domani, Perrotta e Aquilani rischiano di far loro compagnia. Senza dimenticare la squalifica di un turno che Pizarro dovrà scontare in campionato. Ieri Totti si è sottoposto ad un'altra «razione» di fanghi a Trigoria, oltre a fisioterapia e lavoro in palestra. Di correre ancora non se ne parla. Il capitano non ha perso le speranze di esserci all'Old Trafford ma non rischierà oltre il dovuto per non compromettere definitivamente la sua stagione travagliata. Al momento l'ipotesi più probabile è che torni in campo domenica 14 a Udine. Poi c'è Ferrari, al centro di un caso con implicazioni mediche, contrattuali, tecniche e ambientali. Il difensore soffre dal ritiro estivo per un'infiammazione al menisco che sistematicamente gli ha creato problemi al ginocchio sinistro durante tutta la stagione. «Ma ora basta, sono stanco di soffrire» dice Ferrari. Non ha gradito l'esclusione con il Manchester, solo l'ultima delle bocciature nelle partite più importanti. Il centrale ha capito una volta in più che non avrà molto spazio da qui alla fine dell'anno e ha deciso di fermarsi: oggi verrà sottoposto ad un intervento di pulizia al ginocchio a Villa Stuart dal professor Pierpaolo Mariani. Si tratterà di una «artroscopia diagnostica», per dirla in termini medici, che dovrebbe risolvere l'infortunio definitivamente e tenerlo fuori dal campo per almeno due settimane. A meno che durante l'operazione non si scoprano «guai» maggiori: gli esami finora non hanno evidenziato problemi ai legamenti. Negli ultimi giorni la Roma ha provato a riaprire la trattativa con il giocatore per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno: Ferrari ha declinato l'offerta. Almeno per ora. Gli insulti razzisti ricevuti da alcuni tifosi a Trigoria dopo l'autogol di Cagliari lo hanno ferito, la scelta di Spalletti di tenerlo ancora fuori nonostante l'assenza di Juan ha fatto il resto. A giugno l'inevitabile divorzio. Anche Aquilani non sta vivendo un periodo sereno tra voci di mercato e guai fisici. Ieri il suo manager Franco Zavaglia ha detto ad una radio spagnola che il suo assistito «sarebbe "encantado" di giocare nel Real». La Roma storce il naso, Spalletti prova a non sentire e spera di avere il centrocampista disponibile sabato: contro il Manchester ha rimediato un forte trauma contusivo al collo del piede destro. Anche per lui ieri una cura a base di fanghi ma la sua presenza col Genoa è in dubbio. Come quella di Perrotta, frenato da un risentimento al ginocchio sinistro: gli esami clinici di ieri hanno escluso problemi seri. Ma Brighi e Giuly sono in pre-allarme, con il francese che potrebbe comunque giocare al posto di Taddei o Mancini. L'unica buona notizia arriva da Juan: ha ripreso ad allenarsi con il gruppo e sabato dovrebbe sedere in panchina. Intanto Vucinic prova a caricare i compagni. «Allo scudetto dobbiamo crederci fino in fondo» dice il montenegrino alla rivista ufficiale della Roma. Gli fa eco Cicinho che spera ancora in un miracolo in Champions. «Il Manchester è un'ottima squadra ma non ci ha impressionato: abbiamo ancora una chance di qualificarci».

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