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Gianfranco Giubilo Sembra diventata ...

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Si ha la sensazione, che il campo potrebbe clamorosamente smentire, di un livello di attenzione non al massimo, insomma non proprio quello che ci si potrebbe attendere da un confronto in zona scudetto. L'Inter non ha gli stessi punti della stagione scorsa, anche se il suo incedere non lascia grandi margini alle ambizioni degli inseguitori, è evidente tuttavia come i campioni in carica guardino con particolare attenzione al vicino appuntamento europeo. Fin troppo chiaro infatti, già dall'avvio stagionale, che stavolta sarebbe stata la Champions League il traguardo più ambito per una squadra crudelmente delusa un anno fa dal burrascoso doppio confronto con il Valencia. Segnale preciso, la rinuncia a qualche pezzo da novanta, vedi Ibrahimovic e Cruz, da salvaguardare per la tremenda impresa che attende i nerazzurri contro il Liverpool, per raddrizzare le sorti di uno scontro compromesso negli ultimi minuti all'Anfield Road. Stranamemte, sembra più alta la tensione per quanto riguarda il tifo romanista, votato a un lodevole quanto difficilmente spiegabile ottimismo. Se è vero infatti che negli scontri diretti la Roma ha dimostrato più volte di potersela giocare senza soggezione di fronte alla corazzata nerazzurra, è altrettanto vero che per un'impresa a San Siro, per altro forse non sufficiente a riaprire la corsa al vertice, ci vorrebbe una Roma diversa da quella che con molto affanno è venuta a capo di avversari di livello, prima il Real Madrid e poi la Fiorentina, rimandati battuti senza meriti particolari. Non è improbabile, dunque, che la bella sfida del Meazza possa essere in qualche modo condizionata dai rispettivi impegni internazionali, quasi di uguale coefficiante di difficoltà. Però senza va considerato che la Roma giocherà sabato in anticipo contro un Parma in crisi, mentre i rivali dovranno affrontare la sera successiva le insidie del derby: e in base a questo calendario, è possibile che la Roma possa anche intravedere una rimonta che appare tuttora molto, molto complessa. Regala serenità la bella impresa del Toro, che tiene la Juve a tre lunghezze dai romanisti, peccato per la traversa di Rosina, bravo Rizzoli, mai in soggezione dopo i lamenti juventini. Spalletti potrà disporre dell'organico al completo, assenti soltanto Cicinho e Panucci, uno squalificato e l'altro con una caviglia malconcia, almeno in via ufficiale. Juan andrà in panchina, ma Ferrari si è dimostratro affidabile e non è giusto che una parte becera del tifo continui a perseguitgarlo, come se fosse colpa sua l'addio ormai inevitabile. Però, ripeto, la Roma dorvrà esibire una non indifferente crescita di livello atletico per uscire indenne dal suo stadio preferito, quello che le ha regalato gioie e prestigio nelle ultime due stagioni.

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