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Alessandro Austini [email protected] Meno bella e più ...

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E ora guarda con fiducia al confronto diretto di domani a San Siro con l'Inter: l'ultima chance per riaprire il campionato. Le gare con Real e Fiorentina rappresentano solo gli esempi più recenti del rinnovamento giallorosso: due vittorie ottenute più con la testa che col gioco, forse immeritate ma comunque fondamentali. Il cambiamento durante le vacanze di Natale. Dal 2008 la Roma sembra diversa, chiedere ad Atalanta, Torino (due volte), Catania, Palermo e Sampdoria che si sono arrese ai giallorossi dopo averli dominati per lunghi tratti. Il paradosso: la miglior partita dal punto di vista «estetico» la Roma l'ha giocata in dieci, senza vincerla, contro la Samp a Marassi in coppa Italia. Da allora di spettacolo se n'è visto pochino, sono arrivate anche due sconfitte ma la squadra è ancora lì. Viva e in corsa su tre fronti. Domani può far paura all'Inter che ultimamente non sembra più la corazzata invincibile di una volta. Non sono solo i precedenti della Roma di Spalletti a San Siro a caricare l'ambiente - tre vittorie e tre sconfitte di cui una indolore nella finale di coppa Italia dell'anno scorso - la ritrovata fiducia giallorossa ha delle basi solide. Una delle quali ha un nome e un cognome: Francesco Totti. Sta meglio, ha ritrovato mobilità, fiato e colpi di classe. Gli manca solo il gol (non segna dal 16 gennaio) ma quello potrebbe averlo tenuto per gli appuntamenti cruciali della stagione. Domani di sicuro supererà Losi e diventerà il romanista più presente nella storia del campionato con 387 «gettoni». Anche in Inghilterra si sono accorti della sua fedeltà ai colori giallorossi: il «Sun» lo ha inserito nella categoria degli «Heroes» del calcio, ovvero i giocatori che hanno dedicato la loro vita ai propri club. Non è solo lui a inviare segnali positivi a Spalletti: nelle ultime due partite la squadra ha dato risposte incoraggianti sulla tenuta atletica. Contro una formazione fisica come quella di Mancini sarà un fattore fondamentale. Spalletti ha in mente almeno quattro cambi rispetto alla Roma vista all'opera domenica. Una è legata alle condizioni di Amantino, infortunatosi nella sfida col Real. Ieri il brasiliano si è allenato sul campo ma avvertiva dolore al collo del piede destro nel calciare il pallone. Oggi un altro test, la sensazione è che possa stringere i denti e giocare dall'inizio contro l'Inter. «Voglio esserci» dice il brasiliano. Migliora anche Juan, a tal punto che Spalletti potrebbe portarlo a Milano e farlo sedere in panchina. Difficile ma non impossibile. Ancora escluso, invece, Panucci. Ha una caviglia gonfia, dicono a Trigoria. Cassetti e Pizarro prenderanno il posto dello squalificato Cicinho (lo vuole il Manchester City) e di Aquilani. Perrotta subentra a Giuly e gioca sulla trequarti con Taddei e Mancini (o Vucinic) ai lati.

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