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Fabrizio Fabbri Indigesto, maligno, ...

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La Virtus ha perso soccombendo nella gara di scacchi messa su tra Lardo, coach sabino, e Saibene, tecnico capitolino in vece di Repesa. Lo scacco matto l'ha giocato il ligure che evolve ai piedi del Terminillo portando a scuola il suo dirimpettaio nel cogliere alla perfezione il timing dei cambi, lasciando poco spazio all'inventiva e puntando su una partita maschia, dura, segnata dalla fisicità e soprattutto rallentata dalla zona. Saibene, e con lui Roma, sono sembrati perdersi nell'abbondanza. Se si eccetta il giovane La Ragione, il tecnico capitolino ha avuto l'opportunità di ruotare 11 elementi, con Stefansson fuori a far riposare ancora l'adduttore dolente. Ma con Ukic fuori ritmo fin dai primi minuti, il croato è sembrato irretito dall'impossibilità di poter sgroppare a campo aperto, il coach di Roma ha girato i lati del cubo di Rubik cercando inutilmente di mettere a posto i colori che si sono presto mescolati alla rinfusa. Neppure il confortante +10 raggiunto in avvio di seconda frazione (14-24) ha fatto scattare via Roma. La scelta di attaccare quasi sempre al limite dei 24"ha finito per far ingrippare l'attacco capitolino. 61 punti alla fine, una miseria, con gente capace di grandi bottini come Ray e Jabeer, limitati nell'uso o costretti a diventare solo mastini difensivi. Ci ha provato fino in fondo Hawkins e anche Fucka ha lottato come un leone. Ma pensare che lui, il nonno della squadra, possa essere l'uomo della scossa la dice lunga. Benissimo in casa reatina Finely, Hurd, Smith ed il bulgaro Videnov con le sue triple. La Virtus deve riflettere sui propri errori e puntare su Barcellona dove giovedì si giocherà un bel pezzo di possibilità di accedere ai quarti di Eurolega.

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