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Fabrizio Fabbri BOLOGNA Dopo aver ...

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Roma è fisicamente entrata in campo, ma la testa era chissà dove. E così l'omonima Virtus bolognese, senza strafare, è volata su un 0-13 pesante come un macigno. I primi due punti per i giallorossi sono arrivati dopo 5'31" di gioco quando è stato Hawkins a rompere il sortilegio. Ci ha provato poi Ray a scuotere i suoi puntando con decisione il canestro, ma con scarso costrutto. Ukic ha scelto il momento peggiore per incappare nella sua serata più nera e così, con i bolognesi trascinati dai due bronzi Spencer ed Anderson, al 10' la distanza è apparsa in doppia cifra (12-23). L'avvio del secondo mini-tempo ha illuso il manipolo di tifosi al seguito con Roma che, stringendo un po' in difesa, s'è avvicinata fino al - 5 (23-28). Ma di nuovo Ukic è andato fuori giri e vicino alle plance i muscoli di Chiacig hanno fatto malissimo, così come i volteggi di un immarcabile Anderson, letali quanto alcune bizzarre fischiate pro V nere, che hanno così spinto La Fortezza a chiudere avanti al 20' sul 28-41. Ma se c'è una cosa che alla Virtus romana non è mai mancata è il cuore. Dagli spogliatoi è uscita una squadra nuova. Allan Ray, dopo essere stato redarguito bruscamente da Repesa ha preso per mano la squadra confezionando giocate da intenditore. Insieme a lui, spinto dalla sua classe, s'è innalzato Fucka. Punto dopo punto la Lottomatica ha impattato sul 44-44 e poi sul 49-49, sempre per mano di Ray. La partita s'è riaperta ma nel momento del massimo sforzo La Fortezza ha trovato complicità negli arbitri. Troppe volte le penetrazioni della guardia del Bronx sono state fermate da falli palesemente al limite o ben oltre l'antisportivo, sempre perdonati in maniera inspiegabile. Poi Gabini ci ha messo del suo, con un letale tecnico che, sommato ad un paio di errori di un Ray con la lingua di fuori, ha piegato le gambe ad una squadra orgogliosa. A questa squadra orgogliosa è ora giusto e doveroso regalare uomini per riprendere, in campionato ed Eurolega, il cammino.

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