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Finisce la crisi d'astinenza dei tifosi

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Soprattutto le parentesi inglesi hanno regalato visioni di stadi, con relativi occupanti, che dovrebbero far riflettere sulle persistenti angustie del panorama nazionale. Un modello che rimane un'utopia per il nostro tifo: magari penalizzato dagli steccati imposti dall'Osservatorio, senza dimenticare però che quegli steccati li hanno alzati comportamenti lontani dalla civiltà, nello sport e nella vita quotidiana. Dunque si riparte, almeno si affievolirà la canea sul mercato d'inverno, vane ciance in larga supremazia rispetto agli affari, o presunti tali, realmente portati a conclusione. Due sole le classiche in programma, entrambe domenicali, Lazio-Genoa e Milan-Napoli, il turno non offre un livello tecnico particolarmente attraente, però promette una prima verifica sugli effetti della pausa. Gestita in modo difforme dalle squadre di prima fascia, dal calduccio arabo delle milanesi, al tepore maltese della Juve, alla lunga vacanza romanista, votata al recupero dei tanti acciaccati. Due gli anticipi del sabato, la sfida salvezza tra Empoli e Reggina, oscurata logicamente da uno scontro importante per l'alta classifica, la trasferta della Juventus in Sicilia. Ad attendere la sempre più ambiziosa, anche in chiave mercato, formazione di Ranieri, un Catania che ha offerto lusinghiere parentesi di bel gioco e soprattutto della sapienza tattica che Baldini ha saputo dettare. Un autentico banco di prova per la Juve, a un passo dal secondo posto e tra le più devote nelle invocazioni per possibili passi falsi dell'Inter: stasera, come la Roma, alla finestra con vivo interesse.

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