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L'allarme di Stendardo «Ora ci aiuti la società»

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Il bomber viene soccorso, poi rientra per cercare di dare una mano ai compagni. «Martedì sera gioco e passiamo il turno» afferma l'attaccante biancoceleste andando via dallo stadio. La Lazio spera di poter ripartire da un risultato positivo che restituirebbe un pò di morale alla truppa di Rossi. Una truppa sconsolata dopo la quarta sconfitta consecutiva rimediata all'Olimpico, che cercherà di rimettersi in piedi contro i tedeschi del Werder Brema. «Nello spogliatoio regna il dispiacere - afferma Stendardo - stiamo vivendo un momento molto particolare: la Lazio è una squadra ferita ma non morta, sapremo riprenderci. Adesso chiedo che la società ci sia ancor più vicina: è in momenti come questi che le grandi società vengono fuori». Parole che assumeranno un suono particolare alle orecchie di un presidente che, all'indomani di un derby perso, ma giocato con grande orgoglio e senso di abnegazione aveva chiesto maggior attaccamento alla maglia. «Il morale della squadra è basso - continua il difensore laziale - ci manca un risultato positivo che potrebbe arrivare già martedì notte contro il Werder Brema. La Fiorentina ha centrato la vittoria grazie ad un episodio fortuito. La Lazio non ha fatto una gran partita, ma di certo non meritavamo di perdere. Nel calcio si può vincere o si può perdere, ma bisogna sempre farlo da uomini. E noi non abbiamo nulla da rimproverarci». Dall'altra parte della barricatà c'è una Fiorentina che festeggia il momentaneo secondo posto. In sala stampa arriva un raggiante Fabio Liverani. «Quando sono andato via da Roma qualcuno mi ha dato del vecchio - sottolinea il regista viola - nella Lazio c'è un ambiente disamorato ed il motivo è sotto gli occhi di tutti. Tra i tifosi e la gestione societaria non c'è feeling».

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