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«L'Osservatorio valuta le questioni e i fatti sportivi - ha detto il prefetto Mosca - io devo valutare non solo queste ma anche la realtà in cui va ad assumere decisioni connotate da eventi sportivi, ma anche di altra natura. E questo merita una riflessione ulteriore. Ci sono arrivate informative non solo dalla Digos di Napoli ma anche dai Carabinieri e da strutture operative che agiscono su Roma. E poi possiamo constatare che al di fuori dello stadio, chi fa attività di bagarinaggio sono sempre di origine napoletana, quindi non sarebbe stato loro difficile recuperare biglietti e recarsi allo stadio». Ha pesato sulla decisione del comitato provinciale sulla sicurezza, quindi, anche la concomitante manifestazione in programma nella capitale proprio sabato alle 14.30 a piazza Esedra. Sindacati e precari, molti in arrivo proprio dal capoluogo campano, avrebbero potuto ingenerare una miccia pericolosa recandosi nei pressi dello stadio a fine manifestazione. «A maggior ragione quando ci sono altre contestuali manifestazioni vi è la necessità di tutelare in tutte le parti del territorio l'ordine pubblico. Le forze a disposizione consentono di poterlo fare adottando tutte le cautele necessarie. Quindi si è tenuto conto anche di questo». Il colloquio di lunedì scorso con la Sensi è stato fondamentale, anche per il futuro. «La dottoressa Sensi ha mostrato grande senso di responsabilità, si è manifestata fiduciosa sulle decisioni che volevamo assumere e responsabilmente ha accettato di aderire a qualunque nostra decisione nell'interesse degli spettatori e delle successive partite che ci saranno a Roma, il derby ad esempio. Questa decisione tenderà a facilitare in qualche misura quelle successive». Dalla Roma c'è viva soddisfazione, il derby è quasi salvo. Quasi perchè se da un settore dello stadio dovessero apparire striscioni contro i napoletani, quel settore sarebbe squalificato. San Siro fa giurisprudenza in questo senso e il giudice non farebbe sconti. Il derby con la curva sud vuota, ad esempio, sarebbe avvilente. E i tifosi? Dalle radio prevale il buonsenso, meglio solo abbonati che incidenti pre partita. Ma ci sono i delusi, «è la morte del calcio» piuttosto che «è assurdo che per pochi tifosi tutti debbano essere penalizzati». Chiaro il pensiero di Enzo Foschi, vicepresidente della commissione Sport della regione Lazio. «È una scelta di un buon senso quella presa dal prefetto di Roma. Purtroppo, però, è l'ennesima dimostrazione di impotenza sia dello Stato sia del sistema calcio, nei confronti di veri e propri delinquenti organizzati che usano l'evento sportivo unicamente per fare violenza».

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