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Rocchi in maschera accanto a Pandev, Mutarelli verso il forfait

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La Lazio ospita l'Empoli per l'assalto decisivo alla Champions con la propria gente accanto: la Nord torna a tifare, circa 8 mila i biglietti staccati in prevendita, e nell'ambiente si respira quell'entusiasmo contagioso destinato a specchiarsi in un Olimpico trascinato dalla Curva e unito sotto un'unica bandiera. Più forte delle divergenze e delle idelogie: il resto lo farà la voglia di spingere la squadra di Rossi verso il successo, che significherebbe mettere la freccia e staccare definitivamente l'Empoli nella corsa verso l'Europa che conta. Lo dice lo stesso tecnico, che parla di spareggio e traccia la direttrice da seguire. «Con una vittoria andremmo a +7 sui toscani, dobbiamo riuscirci perché la nostra forza è vivere alla giornata». Un carpe diem oraziano da assecondare sul campo. Con Rocchi, che ci sarà e guiderà l'attacco: con la maschera protettiva per ridurre i rischi legati all'operazione alle ossa nasali. Rossi scherza: «Fossi in lui non la indosserei, lo fa brutto. È come se la mettessi io, già sono brutto così...». Una digressione sul tema, cioè la partita, che anticipa un futuro «azzurro». Perché il bomber sarà convocato da Donadoni, quasi sicuramente insieme a Mauri. Zauri (che tornerà ad agire da laterale mancino) aspetta la chiamata dell'ultima ora, Mutarelli invece - salvo miracoli dell'ultima ora - sarà costretto ad alzare bandiera bianca. Avverte ancora dolore al polpaccio e gli esami di ieri sera alla Mater Dei hanno confermato che l'edema non si è completamente assorbito. Il giocatore non si aspettava neanche la convocazione: oggi il provino decisivo ma il diktat recita che non si devono correre inutili rischi. Quindi nuova investitura per Manfredini nella diga mediana con Ledesma e Mudingayi, mentre in difesa spazio al rientrante Siviglia in coppia con Stendardo. Ieri sera consueta visita di Lotito a Formello: la società sa che quello di stasera è un passaggio chiave. Poi si penserà al mercato e agli intrecci con il club di Corsi, Almiron, Buscè e Raggi su tutti. Rossi ci crede e riflette a voce alta. «L'eventuale qualificazione alla prossima Champions non sarebbe affatto un risarcimento per quanto accaduto. Lo sappiamo solo noi quello che abbiamo passato: c'è stata tolta la possibilità di giocare la Coppa Uefa, e invece è stato dimostrato che era giusto il contrario, e abbiamo dovuto giocare la Coppa Italia dall'inizio. Non ti possono risarcire qualcosa che ti hanno portato via». L'Empoli, un girone fa, aveva invece regalato alla Lazio la sensazione che la strada imboccata fosse quella giusta: proprio nella sfortunata trasferta toscana (1-1 al 90' con gol di Vannucchi) il tecnico sperimentò per la prima volta il 4-3-1-2. «Andavamo discretamente ma vedevo che alla squadra mancava qualcosa, come se c'era un granello di polvere dentro l'ingranaggio. Ad onore del vero, però, insieme al cambio di modulo era anche migliorata la condizione fisica». Sulla partita: «Bisogna prenderla con le molle perché loro hanno la mente libera mentre non hanno il problema del risultato. Di certo non mi aspetto un Empoli garibaldino. Quello che stanno facendo va oltre le loro possibilità ma è vero pure che giocano un buon calcio». La Lazio però non vuole fermarsi e lo sprint finale, con la Curva accanto, fa meno paura: prima della partita è prevista una sorpresa capace di unire tutti in unico afflato. Per materializzare quella Champions che è più di un semplice sogno.

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