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di MARCO GRASSI SAREBBE bello pensare che l'idea gli sia venuta giro dopo giro, ...

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Invece lo stesso Robbie McEwen rivela che il progetto lo covava da tempo: «Mi ricordavo il finale di tappa di due anni fa, identico a oggi. E ieri sera ne ho parlato con Rodriguez». Il progetto, sì, ma quale? È presto detto: visto che l'arrivo in volata era scontato, l'australiano ha pensato bene di anticipare tutti i rivali dello sprint. A 500 metri dal traguardo di Civitavecchia c'era una doppia curva: il suo compagno Fred Rodriguez aveva l'incarico di prenderla in testa, tirando fortissimo per 100 metri, e così ha fatto. Dopodiché sì è spostato, lasciando strada a McEwen, che, in barba al lavoro dei treni delle altre squadre (su tutte la Milram di Petacchi), si è ritrovato in vantaggio all'ingresso del toboga, ha pennellato perfettamente la doppia curva, e ha approfittato del fatto che Rodriguez, nel frattempo, aveva smesso di pedalare, frenando di fatto il gruppo intero che non lo poteva superare nel bel mezzo della chicane. All'uscita dalla esse, ai 250 dal traguardo, MagicEwen aveva così 30 metri su Petacchi e gli altri, che non hanno potuto far altro che immalinconirsi alla vista di quel folletto ormai imprendibile. Più di tutti s'è intristito proprio AleJet, che ai 100 metri ha pure smesso di pedalare, facendosi superare da Freire, Hushovd, Eisel e O'Grady (tutti nell'ordine dietro a McEwen, anche leader della classifica). Oggi da Civitavecchia a Marsciano (15.15 diretta su Rai3).

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