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Serafini-show Juve al tappeto

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La Juve incassa così la seconda sconfitta stagionale - guarda caso sempre sul campo di Mantova - vede ridursi a cinque lunghezze il margine sulle terze in classifica (Bologna e Piacenza) ed è chiamata una volta di più a non credere che tutto le sia dovuto: «Sono accadute troppe cose negative per credere che sia tutto vero - ha ammesso alla fine Deschamps - Non c'eravamo proprio, né dal punto di vista fisico né da quello mentale. Voglio pensarci un po' sopra, prima di parlare a caldo e magari sbagliare i toni. Se una minima giustificazione può esserci, la trovo nel fatto che abbiamo giocato di pomeriggio mentre domenica scorsa eravamo scesi in campo la sera: può avere inciso anche questo». Difficile che ai tifosi bianconeri basti, come spiegazione. La Juve di ieri non è esistita, andando subito sotto nel punteggio e venendo surclassata anche quando era riuscita a raddrizzare il punteggio grazie a una punizione maligna di Del Piero. Serafini sembrava Ronaldinho, altro che: pallonetto vincente da trequarti campo con Buffon fuori porta e la difesa a farfalle, poi una mezza rovesciata da cineteca e un meraviglioso esterno destro di controbalzo da fuori area. Tre a uno alla fine del primo tempo e tre a uno alla fine, con la Juve che girava in folle e la sfuriata di Deschamps negli spogliatoi che non sortiva effetto alcuno. «Si è arrabbiato molto - ha confermato Del Piero - ma non c'è stato verso di far girare la partita. Dobbiamo essere bravi ad amministrare anche questi momenti negativi. Ben vengano adesso due partite in casa: a Torino difficilmente sbagliamo». Già sentita anche questa: resta il fatto che dopo il successo di Modena, arrivato nei minuti finali e solo grazie a un autogol, la Juve è tornata a balbettare lontana dall'erba amica. Al disastro del primo tempo è poi seguita una ripresa arrembante, giocata sui nervi e con poca lucidità. Deschamps inseriva Marchionni per Camoranesi e poi Palladino per Balzaretti, ma nulla cambiava: Viviano poteva tutto sommato dormire sonni abbastanza tranquilli. Serafini, se Possanzini non fosse stato squalificato, probabilmente non avrebbe nemmeno giocato. «Il calcio è anche casualità - ha ammesso Cosmi alla fine - E comunque il Brescia ha giocato una partita splendida, affrontando la Juve sul piano del gioco senza mai indietreggiare. Mi godo questo momento e lo dedico a chi, alla prima stagione difficile che ho vissuto a Udine, mi ha subito bollato come inadeguato per questo calcio».

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