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Ad Ascoli la Roma fa turn-over aspettando Lione. Il tecnico: «Non siamo stanchi»

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Spalletti: «Niente alibi»

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Contro l'Ascoli vuole una Roma in grado di imporre il suo gioco e portare via i tre punti: «Che sono importantissimi». E poco importa se la sfida di questo pomeriggio arrivi a tre giorni dal big-match contro il Lione: la gara che deciderà molto della stagione giallorossa. Poco importa ma lo stesso tecnico, come già fatto nel recente passato, è forse il meno convinto delle teorie da lui stesso sostenute. Già, perché al «crediamoci, giochiamocela e mettiamocela tutta», fa da contraltare un turn-over «pesante». Splalletti lascia infatti a casa Doni («ha giocato moltissimo e in più c'è Curci che dà le stesse garanzie» spiegherà poi il toscano) e Taddei (qui il problema invece è muscolare), ma ritrova De Rossi e Mancini: praticamente impossibile che entrambi partano dall'inizio. Il primo è in ballottaggio con un Faty che però non da ancora le garanzie che consentano a Spalletti di poterlo schierare dall'inizio: tanto più con Pizarro che ieri ha avvertito un dolore nell'allenamento di rifinitura. Mancini dovrebbe lasciare spazio ancora a Tavano e giocare magari, in corso d'opera, uno spezzone di partita al posto di Totti. Perrotta è squalificato e al fantasista ex Valencia dovrebbe toccare il ruolo di trequartista centrale. Per il «buco» che si crea a sinistra Vucinic è in vantaggio su Rosi. Ovvio che la sfida contro il Lione sia il vero obiettivo della stagione giallorossa che potrebbe avere una svolta radicale con un accesso ai quarti di finale che porterebbe soldi e prestigio. Contro i francesi sarà infatti tutta un'altra Roma: quella titolare. Ma prima c'è il «grattacapo» Ascoli per il quale Spalletti continua a professare concentrazione e ritmo. E non ditegli che la Roma è stanca, perché gli si «imperla» il frontone lucido. «Non sono d'accordo e non voglio che si dica che i miei sono stanchi — ha confermato il tecnico in conferenza stampa — perché non gli fa bene a livello psicologico e ed è come trovare delle scuse. Se sono stati proprio loro a dirlo allora hanno fatto male. Non mi piace questo modo di ragionare. Bisogna sempre andare forte nel nostro lavoro ed essere sempre in condizioni di ragionare pensando di andare forte». Ma qualche conto, per far rallentare qualcuno, Spalletti inevitabilmente lo fa, perché l'importanza del match di martedì lo impone. «Bisogna pensare un po' ad entrambe le cose sbagliando il meno possibile» spiega il tecnico che dovrà gestire soprattutto chi, come Totti, vuole esserci sempre. Vincere con l'Ascoli quindi per essere al top a Lione. «Arrivarci con una vittoria sulle spalle a livello psicologico aiuterebbe molto. Domani (oggi, ndr) abbiamo una partita di campionato da onorare e che vale tre punti. E soprattutto da un po' ci manca la vittoria in trasferta. Ma non sarà una partita facile e soprattutto se non entriamo in campo con le giuste attenzioni da subito è difficile fare bene contro ogni avversario». In soldoni vuol dire che Spalletti a far bella figura ad Ascoli ci tiene eccome, ma la partita contro il Lione sarà tutta un'altra cosa. In chiusura una battuta del tecnico giallorosso sulle dichiarazioni di O'Neal contro il calcio italiano «truccato». «Penso che sia un ragazzo che fa un pò di confusione». [email protected]

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