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Si dimette il designatore Tedeschi: «Troppi attacchi contro di noi»

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Domani il successore: Collina, Mattei o l'interim di Gussoni

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Stefano Tedeschi ha spiegato, scrivendo al presidente dell'Aia Gussoni, perché ha deciso di mollare dopo soli quattro mesi e a campionato non ancora al giro di boa per mettere fine a quello che definisce «un gioco al massacro». «Stiamo vivendo una situazione incredibile - sostiene Tedeschi - perché ci sono regole di comportamento che nessuno nel mondo del calcio rispetta. E noi siamo senza tutela. Andando avanti così si va allo sfascio. Io sono entrato con la patente di persona per bene e adesso mi sento considerare un tipo "mezzo matto". I presidenti non capiscono che dovrebbero difendere questi giovani arbitri. Andare avanti così per altri sei mesi avrebbe provocato solo altri danni proprio a questi ragazzi. Serviva un segnale forte e io intendo darlo facendo un passo indietro». Gussoni non ha potuto far altro che prendere atto della decisione di Tedeschi e ha già convocato d'urgenza il Comitato Nazionale per domani alle 11. Dalla riunione uscirà il nome dell'erede di Tedeschi. Che sarà scelto con le vecchie regole (il regolamento entrato in vigore a novembre prevede che l'autonomia completa dell'Aia scatterà il prossimo luglio) e cioè con l'indicazione dell'Aia, il parere della Lega e la definitiva approvazione della Figc. Tanto che sarà il commissario straordinario di via Allergi, Luca Pancalli, a comunicare il nome del nuovo designatore arbitrale. Anche il successore di Tedeschi, quindi, sarà il frutto di un compromesso. Tre le ipotesi praticabili: 1) promozione di uno dei tre membri attuali della Can (Borriello, Capraro o Stefanato) con la "supervisione" di Gussoni. Una sorta di interim che non convince molto la base degli arbitri di A e B. 2) Nomina di un consigliere nazionale (che dovrebbe dimettersi dalla carica) e in questo caso l'ipotesi più attendibile sarebbe un ritorno di Maurizio Mattei, predecessore di Tedeschi. 3) Un autorevole personaggio esterno e il nome che appare di gran lunga favorito sarebbe quello di Pierluigi Collina. Per quest'ultima soluzione, per la quale sarebbe schierata la maggior parte dei fischietti, resta il dubbio della durata del mandato. L'ex internazionale sarebbe certamente disponibile per un impegno a lunga scadenza, non certo limitato ai "pericolosi" mesi che ci separano dalla fine di questo tormentato torneo. Collina non è attualmente un tesserato Aia ma la riaffiliazione immediata non sarebbe un problema se la "navicella" arbitrale, sballottata dal procelloso mare del campionato (ex) più bello del mondo, decidesse di affidarsi alla "pelata" fischiante più nota e apprezzata.

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