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di FABRIZIO FABBRI NE segnerà ancora di canestri Andrea Bargnani.

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Quello è stato il «canestro». Quello sognato fin da bambino. Perché ha regalato a Toronto la vittoria, al suono della sirena, sui Trail Blazers, per 100-101 dopo che i 48' regolamentari si erano chiusi sul 90-90. Non ha tremato la mano di Bargnani a pochi secondi dalla fine quando T.J. Ford, il miglior marcatore della squadra canadese con 23 punti, ha fatto collassare su di se la difesa di Portland con una penetrazione a centro area. Il Mago si è allargato verso un angolo, ha ricevuto il pallone ed ha compiuto quel movimento provato e riprovato mille volte. Un jump-shot morbido che ha disegnato una parabola perfetta finendo la sua corsa con il ciuff della retina e il mormorio di delusione dei 15.220 presenti. E pensare che dopo un inizio di partita ottimo, con 9 punti nella prima metà di gara, Bargnani era stato confinato in panchina, perché sembrava aver perso il ritmo. Così Toronto è stata trascinata da Ford e da Anthony Parker. Ma nel momento decisivo Bargnani era sul parquet e s'è fatto trovare pronto. Lui alla fine ci ha scherzato su. «Sono rientrato dopo 20' di panchina e mi sono detto: guarda se non capita a me il tiro decisivo», mentre il suo coach, Sam Mitchell, ha commentato così il gioco di prestigio. «Questo significa essere il numero uno del draft».

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