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La confessione

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Buone intenzioni? Qualcuna, ma non troppe. David Trezeguet non le manda a dire e si espone: «La prossima stagione è ancora lontana, non è ancora il tempo di pensarci. Prima di decidere, in ogni caso, verificherò quali sono i programmi della società: in sette anni di Juve ho vinto quattro scudetti e mi sembra logico che, per rimanere, io prima voglia capire in che tipo di squadra mi troverei a giocare. Il primo passo spetta però alla società: fino adesso e ancora per qualche tempo avranno altro cui pensare, ma in primavera dovranno esporsi e dirci cosa pensano di fare nel prossimo calcio mercato. Noi ci comporteremo di conseguenza, anche se ognuno dovrà sentirsi libero di fare le proprie scelte: se una cosa va bene per Del Piero, non è detto che vada bene a me o o agli altri cosiddetti big. Una cosa è certa: daremo il massimo fino a giugno per riportare la Juve in serie A: non ho nessuna intenzione di andare via a gennaio, questo è certo». Poi, meglio spazzare via le illusioni di tanti: «Per poter competere per lo scudetto ci mancano giocatori, inutile far finta di nulla. Quella dell'anno passato era la Juve più forte degli ultimi dieci anni: chi è andato via si è accasato in squadre del calibro di Inter, Barcellona e Real Madrid: non possiamo pensare di essere subito al loro livello se non arriveranno giocatori importanti». Poi, via ad allenarsi in vista del ritorno in campo di venerdì prossimo nel match casalingo contro il Cesena: «La mia ambizione era quella di vincere la Champions, non di lottare per la promozione. Un anno buttato? No, ma solo nel caso in cui salissimo in serie A e per di più giocando bene». Chiaro?

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