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Anche l'Inter rischierà contro i gregari biancocelesti

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Scherzi a parte, negli amanti del calcio può adesso esistere l'unico rammarico per un campionato rovinato al vertice prima di Natale, ma questa Lazio votata al mutuo soccorso e carica di furore agonistico potrebbe riservare lo stesso trattamento all'Inter fra nove giorni. Intanto Roberto Mancini si sarà accorto che non c'è stata partita sotto l'incalzare dei propulsori biancocelesti, mentre aumentava sugli spalti, finalmente affollati, l'incredulità di quanti avevano sentito raffigurare la Roma come una squadra di fenomeni dagli imbonitori delle radio locali e da troppi racconti a senso unico. Pareva che quelli di Trigoria dovessero vincere per diritto divino, atteggiamento psicologico che ha favorito i sottovalutati antagonisti nell'appuntamento tanto atteso. In realtà Spalletti gestisce un'ottima squadra, cui è stata negata l'opportunità preferita di fiondarsi con movimenti simultanei nei ribaltamenti di fronte, quasi non bastasse l'assenza di Aquilani nell'interno campo. Tutto capovolto. Tutto sottosopra, o fatto apposta per proiettare verso la ribalta proprio l'argentino Ledesma, cioè il giocatore finora più discusso e addirittura ritenuto una specie di brutto anatroccolo, non adatto a sostituire Liverani. Invece l'anatroccolo diventa cigno ancora prima di inventare il missile terra-aria che spezza gli equilibri, e l'accoppiata Lotito-Rossi porta a casa la più vistosa delle soddisfazioni nelle stracittadine nonostante ristrettezze economiche e immotivati malumori fra i tifosi. Ma prima o poi bisognerà riconoscere che il patron di Formello, comunicatore folkloristico e gestore antipatico, sa spesso indovinare le scelte determinanti: lo spalmadebiti, la rateizzazione in ventitré anni di quanto dovuto all'Erario, la riduzione del tetto salariale, gli assalti respinti di chi pretendeva la sua detronizzazione, la rinuncia a Di Canio e ad altri elementi ingombranti. Ciò significa che nella Lazio operaia sono vietate le pazzie e la faticosa risalita del club di Formello comporterà probabilmente perfino il sacrificio di Oddo, protagonista insieme a Mutarelli, Mudingavy e allo strepitoso Mauri. Tuttavia Lotito s'è meritato il diritto di procedere in pace, sostenuto dalla bravura di Delio Rossi, che portò nel 2004 a Roma fra critiche prevalenti. Ricordate? Dicevano non fosse adatto al grande palcoscenico e in poco tempo, spazzata via la diffidenza, il signor Delio s'è ritrovato a tuffarsi nel fontanone del Gianicolo in una notte di dicembre, ubriaco di felicità. Vanta la migliore difesa del campionato (appena 13 gol subiti) e ha raggiunto il cinquantesimo successo in serie A, quello più prestigioso. Roba da non credere in una Capitale dove il 90 per cento dell'informazione quotidiana è riservata alla Roma, con elogi sperticati su Spalletti. Chissà, qualcosa potrebbe cambiare nei gusti cittadini se la Lazio riuscirà a proseguire su questi livelli agganciando la zona Champion's, da cui dista due punti. Bisognerà smaltire presto l'esagerata euforia, tornando rassicuranti sulla terra già da domenica prossima a Livorno. Sì, l'organizzazione-Rossi è attrezzata per chiudere l'anno solare nel migliore dei modi. I nerazzurri in fuga sono avvertiti.

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