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Grandangolo

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Si decide a centrocampo il destino dei più deboli

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Davanti c'è una squadra cui non starebbe bene nemmeno l'eventuale pareggio, con il chiodo fisso di affiancare l'Inter nella lotta scudetto dopo sei vittorie consecutive impreziosite da 19 gol. Ma il calcio deve la sua fortuna all'eterna attesa dell'inaspettabile, ai verdetti meno gettonati, e allora lasciamo che Delio Rossi applichi le proprie contromisure un po' ovunque prima di ritenerlo spacciato causa l'ira di Totti e degli altri incursori impareggiabili nell'aggredire gli spazi. Evaporate le chiacchiere e finito il tormentone sull'impossibile utilizzo del capocannoniere (che sarà regolarmente in campo) i biancocelesti dovranno sprigionare le loro migliori caratteristiche senza timori reverenziali, senza colpevoli ritardi nell'azzeccare i fraseggi in velocità nell'interno campo e lungo le corsie esterne. Lì, nella contrapposizione fra mediani e propositori, si deciderà chi deve soccombere. E diventerà fondamentale oscurare Perrotta per tagliare i rifornimenti al capitano romanista, cui negheremmo la libertà trovata nelle ultime partite con una marcatura ad personam. Poi, ci aspettiamo movimenti indovinati sul fronte laziale: ancora Mauri su De Rossi in avvio di manovra, Ledesma intenditore davanti alla difesa e più ispirato del solito nell'impostare il gioco, Mutarelli e Mudingavy instancabili nel tamponare lungo gli out dove la Roma in genere sa diventare devastante. Bisognerà tenere ritmi indiavolati e sprigionare furore agonistico con il cuore in gola. Non c'è altra strada per ridurre il gap qualitativo, ammesso che non si voglia scegliere una prestazione di contenimento, tipo Ascoli o Chievo, con tutti i guastatori dietro la linea della palla. Ipotesi che escludiamo, immaginando in che maniera possa avvampare l'orgoglio del gruppo-Rossi nella stracittadina pre-natalizia, la terza del signor Delio, sempre in attesa di fare bottino pieno. Sarà la volta buona? Molto dipenderà da chi romperà prima gli indugi per ottenere la precedenza nell'applicazione del contropiede. Certo, la Roma cancella e reinventa le posizioni, non offre punti di riferimento, sa incendiare il match e colpire quando meno te l'aspetti. La Lazio dovrà tenere i reparti collegati, non abboccare, non sbilanciarsi credendo nelle possibilità d'un assalto al rischiatutto. Sarebbe deleterio. Meglio puntare sui rapidi incroci Rocchi-Pandev con Makinwa pronto a sostituire il macedone qualora abbia la luna di traverso. Meglio lottare in maniera spasmodica su ogni centimetro di terreno come ha garantito proprio Rocchi nei giorni dell'avvicinamento. Superfluo aggiungere quanto pesi il contributo distributivo di Oddo, in cerca di riscatto dopo la mortificazione ricevuta domenica scorsa. Arbitrerà Rosetti, quello del derby clamorosamente sospeso e d'un 5 a 1 con quaterna di Montella, ormai ai margini della storia romanista. Il fischietto mondiale non è proprio un talismano laziale e Zauri e gli altri del pacchetto difensivo dovranno fare parecchia attenzione per non scivolare in qualche trappola. Intanto auguriamoci che vinca la civiltà sugli spalti e nei paraggi dello stadio.

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